GENOVA - Scattano dal primo marzo le nuove limitazioni al traffico privato e commerciale su tutto il territorio comunale di Genova e non solo. C'è preoccupazione tra i sindaci dell'entroterra, dove si moltiplicano i problemi a cui ogni cittadino genovese dovrà andare in contro tra poco meno di un mese. A lanciare l'allarme sono però anche le piccole medie imprese del territorio comunale, che ora chiedono deroghe e soluzioni per il mondo del trasporto merci, dove il parco mezzi è composto principalmente da Euro 3. Lo stop riguarderà le auto ed i veicoli commerciali a benzina Euro 0-1, diesel Euro 0-1-2-3, motocicli e ciclomotori Euro 0-1.
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"Se per la persona, per il privato, esistono alternative come i mezzi pubblici, altre soluzioni per trasportare volumi ingombranti non ci sono. Sicuramente non si può usare l'autobus", ha detto a Primocanale il direttore di Confesercenti Genova, Paolo Barbieri. La denuncia si aggiunge alle molte testimonianze che ogni giorno trovano spazio sulle pagine dei social o tramite messaggi diretti alla redazione, dai piccoli imprenditori che si troveranno impossibilitati a lavorare ai normali cittadini che non potranno più accedere a servizi essenziali non presenti nei piccoli comuni dell'entroterra.
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Per molti di coloro che lavorano nel trasporto merci sarebbe quindi impossibile non cambiare mezzo, puntando a uno meno inquinante e che possa circolare con tranquillità per le vie di Genova dopo l'entrata in vigore dell'ordinanza anti smog.
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Ma non è così semplice: "Il veicolo commerciale ha un'ulteriore problematica, cioè il costo: per acquistare un mezzo di media portata elettrico siamo intorno ai 40 mila euro", spiega Barbieri, e gli incentivi proposti dal Comune non bastano: "Per i mezzi non commerciali si possono trovare più soluzioni, il mercato di quelli commerciali è ridotto, in circolazione nuovi non ce ne sono e nemmeno usati o riutilizzabili. La cifra di accesso è bassa, molto diversa da quella dei privati".
"Nessuno vuole che ci siano veicoli pericolosi o i più inquinanti in circolazione, ma la maggior parte dei mezzi commerciali in circolazione sono Euro 3, e vengono utilizzati solo per il trasporto cose: si tratta di mezzi che hanno un basso chilometraggio e sono in ottimo stato".
Ieri l'incontro con l'amministrazione per chiedere esenzioni per i mezzi commerciali ma soprattutto più fondi, a livello regionale, per il rinnovo del parco mezzi dei veicoli commerciali circolanti: "Per noi, ovviamente, la preoccupazione c'è ed è elevata - continua Barbieri -: ci sono tante imprese che dipendono da un mezzo e con quei costi così elevati, in una situazione comunque non così entusiasmante tra crisi energetica e rincaro bollette, non sarebbe possibile rinnovarlo. L'altra misura che abbiamo chiesto e che la nostra struttura regionale di Confesercenti ci ha aiutato a chiedere alla regione sono ulteriori fondi dedicati proprio al rinnovo dei mezzi, inserendoli sia nella nuova programmazione sia nelle misure che sono già in essere".