GENOVA - "In merito al caso del dromedario, gli uffici competenti del Comune di Genova non hanno rilasciato alcuna autorizzazione. Nei prossimi giorni faremo accertamenti per individuare eventuali responsabilità di singoli. Tengo a ribadire che questo gesto compiuto da un singolo o da un gruppo isolato non può rovinare quella che è stata una serata di festa per l'intera tifoseria genoana" così su Facebook l'assessore del Comune di Genova con delega agli Animali Francesca Corso sul caso del dromedario portato fuori dallo stadio da alcuni tifosi del Genova come sfottò nei confronti della Sampdoria.
La presenza dell'animale dunque non era stata autorizzata dagli uffici del Comune. A questo punto sono scattati gli accertamenti per individuare i responsabili. Il dromedario è rimasto fuori dallo stadio nei parcheggi antistanti la Gradinata Nord durante il match tra i rossoblù e il Bari valevole come ultima di campionato. Una volta partito il corteo dei tifosi del Genoa diretti verso piazza De Ferrari l'animale non ha seguito i manifestanti.
Ma da numerose associazioni animaliste arriva la richiesta di chiarimenti per quanto accaduto. L’associazione GAIA Animali e Ambiente vuole conoscere se la polizia locale ha effettuato tutti i controlli e verifiche del caso durante la presenza dell'animale davanti allo stadio. Per animali esotici di questo tipo - ricorsa l'associazione - sono previste norme specifiche sia per il possesso sia per il trasporto sia per l’esposizione al pubblico, anche per motivi di sicurezza. L’associazione ha trasmesso la documentazione foto e video al proprio ufficio legale per valutare gli estremi per una denuncia per maltrattamento di animali: "Nelle immagini - scrive l'associazione - l’animale viene strattonato con la corda dal suo accompagnatore, in mezzo alla folla urlante e scoppi di petardi, sicuramente terrorizzato e traumatizzato".
Anche l'associazione animalista Lav commenta l'accaduto: "E' assurdo utilizzare un animale e trasformarlo in un oggetto da esibire senza tener conto che si tratta di un essere vivente con le sue peculiarità ed esigenze. L'animale è stato portato, senza nessuna autorizzazione da Comune, da ASL o Forze dell'Ordine, in una situazione completamente incompatibile con le sue necessità etologiche ed ha dimostrato da subito segni di disagio. E' inammissibile trattare in questo modo gli animali - dichiara Daniela Filippi responsabile Lav -. Si tratta di un fatto molto grave per cui presenteremo denuncia alle autorità e che non intendiamo assolutamente tollerare e lasciare impunito".
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