GENOVA - Abrogare il numero chiuso e le prove d'accesso a tutti i corsi universitari in Italia introdotto per la prima volta dalla Legge 264 del 1999: è la proposta di legge alle Camere approvata all'unanimità dal Consiglio regionale della Liguria.
Il documento, presentato da Fratelli d'Italia e condiviso da tutti i gruppi di maggioranza e opposizione con il parere favorevole della Giunta Toti, si pone l'obiettivo di far fronte in particolare alla "carenza di professionisti in campo medico e sanitario emersa durante la pandemia covid".
"A causa del numero chiuso molti giovani negli ultimi anni sono stati costretti ad andare a studiare all'estero o a seguire percorsi di studio alternativi - ha detto la consigliera Veronica Russo (FdI) -. Nel nostro Paese c'è stata una mobilità forzata degli studenti per poter accedere a qualsiasi tipo di corso, la proposta non riguarda solo i corsi di Medicina ma tutte le facoltà. È anche vero che la pandemia covid ha sottolineato l'aspetto della carenza di medici e professionisti sanitari".
La norma del 1999 "è desueta e presenta numerosissime criticità - ha detto l'assessore regionale alla Formazione Simona Ferro -. La crisi pandemica conferma la necessità di seguire il modello francese con un primo anno universitario aperto a tutti e un secondo aperto solo a chi supera gli esami del primo".
"L'abrogazione del numero chiuso che non è la fonte di tutti i mali, - interviene il consigliere Roberto Arboscello (Pd) ribadendo il parere favorevole del gruppo - va tutelata anche la qualità formativa dei corsi ad alta specializzazione". "Il numero chiuso - evidenzia il consigliere Paolo Ugolini (M5S) - è un collo di bottiglia per la formazione delle nuove figure sanitarie".
"L'abrogazione del numero chiuso rischia di essere solo una questione normativa, - paventa il capogruppo Gianni Pastorino (Linea Condivisa) ribandendo il voto a favore - dobbiamo ricordarci che molte strutture universitarie sono obsolete, gli investimenti sull'Università devono essere veri e sostanziali".
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