GENOVA - La metà degli studenti usciti da licei e istituti superiori non ha mai approfondito in classe un argomento di storia dopo la Seconda Guerra Mondiale: il dato è emerso da un sondaggio condotto da skuola.net tra i maturandi di quest'anno. Ma la situazione è comune dai millennials alla generazione Z. Anni di piombo? Br? Guerra Fredda? Fidel Castro? La rivoluzione di Che Guevara? Ma poi anche l'assassinio di JFK Kennedy, le lotte di Martin Luther King e l'uomo sulla luna? Gli ultimi 70 anni di storia contemporanea vengono appresi a casa, dalle letture personali o dai video su TikTok, ma soltanto da chi ha una passione per la materia. La riprova l'ha avuta anche Primocanale che nelle sue puntate di Terza è andata a intervistare i giovani liguri sui temi che Mario Paternostro racconta nelle speciali puntate dedicate alla storia della città. Ecco perché da Genova è partita una petizione che punta a chiedere al Ministero dell'istruzione di rivedere i programmi - CLICCA QUI PER PARTECIPARE.
L'iniziativa è stata lanciata da Frammenti di Storia, un progetto divulgativo nato a Genova nel 2018 e che porta avanti un lavoro quotidiano con un team formato da giovani di tutta Italia. "La nostra pagina è nata dall'esigenza di fare divulgazione online indirizzata ai più giovani: siamo andati in tutta la Liguria in varie assemblee d'istituto e la percezione è che c'è molta curiosità da parte dei giovanissimi, a confermarlo è anche la partecipazione al nostro laboratorio alla Storia in Piazza", racconta a Primocanale Pietro Buatier, che proprio per l'amore per la storia ha deciso di lanciare a livello nazionale questa petizione che vuole stimolare il dibattito su un tema molto sentito.
"Assurdo che il programma di storia che abbiamo portato alla maturità sia lo stesso dei nostri genitori, assurdo che i 'boomers' abbiano ricevuto le stesse nozioni della Gen Z, ci sono stati più 40 anni in mezzo"
In realtà, la scuola di oggi prevederebbe di arrivare a studiare fino agli Novanta. "Dal 2010 con la riforma Gelmini si prevede di andare oltre i conflitti mondiali, ma si dà carta bianca ai docenti con l'obbligo della preparazione soltanto fino al 1945, facendo sì che gli ultimi decenni vengano trascurati o non fatti". Il problema non è degli insegnanti che fin dal primo anno fanno i salti mortali a portare a compimento tutti i programmi, ma dell'impostazione scolastica: alcuni contestano il fatto che ogni 'ciclo scolastico' riparta da capo dall'antichità, altri ritengono invece che certi argomenti occupino troppo delle ore dedicate alla storia. Buatier tiene a sottolineare che "non chiediamo una proposta che vada a discapito della storia antica, prediligendo l'età contemporanea, ma è illogico non conoscere i fatti più recenti".
Anche perché è la storia più recente quella che ci aiuta a comprendere anche l'attualità che stiamo vivendo.
"Chiediamo almeno che si arrivi a dedicare tutto il quinto anno al Novecento, in modo tale da andare oltre il primo mezzo secolo"
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