GENOVA - Dopo la notte prima degli esami è passata anche quella dopo la prima prova scritta, il tema di italiano. Adesso, ai giovani maturandi (oltre diecimila in Liguria), tocca la seconda prova, quella di indirizzo.
Quest'anno, dopo tre anni, la seconda prova torna ad essere ministeriale. Mentre nei primi due anni di pandemia era stata abolita temporaneamente, nel 2022 veniva accuratamente stilata da ogni istituto. Nel 2023 si torna al pre covid, con la traccia che arriva direttamente dal ministero. Latino al liceo classico, matematica allo scientifico, economia aziendale per gli istituti tecnici del settore economico, progettazione le scuole tecniche e una traccia sui servizi per gli studenti dei professionali.
Maturità, i maturandi genovesi scelgono il tema sull'ansia da WhatsApp - CLICCA QUI
Questa mattina come ieri: alle 8.30 tutti pronti con foglio penna e matita. La durata, a differenza del tema di italiano, dipende da ogni singolo indirizzo: le ore a disposizione variano a seconda che si tratti di una versione di latino o della creazione di un progetto tecnico, ma nella maggior parte dei casi ci saranno 6, o al massimo 8 ore disponibili. Questo per tutti tranne che per i licei artistici, che come ogni anno hanno tre giorni o due giorni da sei ore, per lavorare ai loro progetti. Si aggiungono i licei coreutici, dove i ragazzi avranno due giorni a disposizione.
Maturità, gli studenti: "La vita era più bella senza WhatsApp..." - LEGGI QUI
Ieri intanto la prima prova scritta, la prova regina, il tema: le tracce, arrivate alle 8 e 30 in punta, andavano da Moravia, con un brano tratto da "Gli Indifferenti", a Salvatore Quasimodo con "Alla nuova luna" fino a una traccia sul libro-testamento di Piero Angela. Oltre a Moravia e Quasimodo, tra le tracce proposte ai maturandi c'è il brano "Elogio dell'attesa nell'era di Whatsapp" tratto da un testo Marco Belpoliti. Altra proposta tra le tipologie di tipo B "Analisi e produzione di un testo argomentativo" è "L'idea di nazione" con un testo tratto da Federico Chabod. Ci sono poi un testo tratto da Piero Angela "Dieci cose che ho imparato" e un testo tratto da Oriana Fallaci, "Intervista con la storia", edito da Rizzoli nel 1977. Una delle tracce di attualità richiama una lettera aperta inviata nel 2021 dal mondo accademico e culturale all'ex ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi, che invitava a reintrodurre le prove scritte alla Maturità. La lettera fu scritta durante il periodo della pandemia.
IL COMMENTO
Situazione drammatica, presidente Meloni serve incontro urgente
La Liguria vuole tornare a correre, al via i cento giorni di Bucci