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Assemblea pubblica a Molassana in Media Val Bisagno sul progetto dello Skymetro di Genova. Circa 200 persone hanno partecipato all'incontro sul tema
5 minuti e 50 secondi di lettura
di Andrea Popolano

GENOVA - Assemblea pubblica a Molassana in Media Val Bisagno sul progetto dello Skymetro di Genova. Circa 200 persone hanno partecipato all'incontro sul tema. L'obiettivo di Tursi è avviare i lavori entro maggio 2024 per avere l'opera pronta a metà 2027.

Genova, skymetro in Val Bisagno: ecco il progetto. "Pronta nel 2027" - Clicca qui

Il giorno della presentazione del progetto l'assessore alla Mobilità del Comune di Genova Matteo Campora che ha specificato: "Si chiama Skymetro ma è un prolungamento della metropolitana". L'obiettivo come ha spiegato il presidente del Municipio Maurizio Uremassi è arrivare poi ad ottenere i finanziamenti per arrivare a Prato. L'opera vede due fazioni divise: i favorevoli e i contrari. Chi si oppone manifesta dubbi sui vantaggi portati dall'opera in termini di tempo del trasporto e l'impatto della stessa sulla vallata oltre ai costi e ai tempi di realizzazione.

Diversi i comitati che uno dopo l'altro si sono alternati spiegando il loro punto di vista sul progetto. Il Comitato Opposizione Skymetro - Val Bisagno sostenibile si oppone al progetto. Tra le criticità che sottolineano ci sono "i tempi per arrivare alle fermate stimati in 10-20 minuti - spiega Rinaldo Mazzoni del Comitato -. Con le fermate stesse che si trovano dalla parte opposta del Bisagno rendendo complicati gli spostamento delle persone più anziane e dei soggetti deboli (mamme con passeggino e disabili). Tra gli altri motivi di opposizione ci sono l'impatto sulla vallate dell'opera oltre al fatto che non cambierà le abitudini di chi oggi usa auto e moto. Inoltre c'è il rischio che con lo skymetro attivo vengano depotenziati gli altri mezzi pubblici presenti nella vallata".

E poi il tema della sostenibilità economica e le opere collegate oltre all'accessibilità alla stessa struttura. Altro tema sollevato è quello delle opere manutentive sull'opera che sarebbe in carico ad Amt con un aggravio, spiega chi si oppone al progetto come Andrea Agostini di Legambiente. Altro tema portato avanti da chi si oppone riguarda gli spazi a disposizione per il cantiere dell'opera per quanto riguarda la cava dove nelle intenzioni verrà realizzato il parcheggio di interscambio.

I rappresentanti di Friday For Future fa i conti sulle portate che differenziano metropolitane e tram. "Per le metro serve una movimentazione di 120 mila passeggeri mentre per i tram ne bastano 30mila" spiega Lorenzo Ciconte. Per gli Amici di ponte Carrega il progetta rappresenta "la pietra tombale della nostra vallata che viene vista come area di servizio, manca una visione di lungo termine. Una tranvia invece interviene sui territori riqualificandoli". 

Dubbi a cui risponde l'assessore Campora: "I prossimi step sono la conferenza dei servizi e poi il progetto esecutivo quindi le migliorie che possiamo fare vanno decise adesso. Si parla di obbrobrio ambientale ma chi ha approvato il progetto è il ministro Enrico Giovannini, governo di centro-sinistra e noto per la sua attenzione al tema ambientale. Dobbiamo collegare gli autobus con le stazioni della metropolitana. Dobbiamo permettere. L'opera è sostenibile, Amt gestirà l'opera. Andrà tenuta aperta più di quanto rimane aperta oggi. L'obiettivo è anche creare nuovi posti di lavoro. Noi dobbiamo permettere a chi abita a Molassana o a Prato di andare a teatro o al cinema in centro e tornare con la metro. Il parcheggio della cava sarà posizionato nella prima parte sulla destra, non verranno abbattuti alberi e sono previsti 180 parcheggi che potranno essere anche sopraelevati. La posizione delle centraline sono state decise dell’Arpal a spese del Comune". Da un punto di vista tecnico è stato spiegato che gli attraversamenti del torrente saranno in corrispondenza delle stazioni.

I TEMPI DEL PROGETTO - Le tempistiche prevedono circa mesi per lo sviluppo e la conclusione del "Progetto di Fattibilità Tecnico Economico" con l’approvazione da parte degli organi competenti, seguita da una seconda fase, lunga quattro mesi, per la preparazione del "Progetto Definitivo" che sarà la base per la successiva fase di "Progetto Esecutivo" e dei lavori.

Non verranno toccati gli alberi che si trovano lungo il percorso garantisce l'assessore Campora. Con la copertura l'altezza massima di tutta l'opera sarà di 13 metri e mezzo. Il piano binari sarà a 9 metri di altezza. Dalla strada ci sarà uno spazio di 5 metri e mezzo per permettere ai camion di transitare sotto la sede dello skymetro. In lungo le stazioni saranno lunghe 150 metri. In larghezza si parla di 8 metri di binari a cui vanno aggiunto i 6 della banchina (3 metri per lato). Lo skymetro correrà sul doppio binario. Per quanto riguarda la viabilità cittadina l'assessore alla Mobilità garantisce che non verrà modificata. 

IL PROGETTO:

• Progetto Skymetro: il prolungamento della metropolitana sino a Molassana presentato in Conferenza dei servizi
• 6,9 km di lunghezza, 6 fermate, 19 ore/die di servizio, frequenze ogni 6 minuti, tempo di percorrenza della tratta di meno di 11 minuti (10 min. 50 sec)
• 60.000 persone al giorno trasportate per oltre 20 milioni di passeggeri all’anno
• 50% dei consumi di esercizio in energia elettrica recuperati tramite politiche green e ecosostenibili
• Inizio dei cantieri a metà 2024, una volta terminato l’iter autorizzativo

La nuova tratta della metropolitana, interamente a cielo aperto (Skymetro), prevede un’infrastruttura di lunghezza di circa 6,9 km, con sei nuove stazioni, oltre a quella iniziale della linea esistente (Brignole, che costituisce anche nodo di scambio con la rete ferroviaria nazionale).
Il primo tratto della linea è progettato in sponda sinistra, per poi passare con un’opera di scavalco del torrente, alla sponda destra e proseguire fino a raggiungere la prima stazione, Romagnosi. All’altezza dello stadio Luigi Ferraris il tracciato prevede un nuovo spostamento sulla sponda sinistra (nel tratto di copertura del Bisagno) per proseguire fino alla stazione terminale di Molassana, con quattro ulteriori stazioni intermedie (Parenzo, Staglieno, Guglielmetti, San Gottardo).

La struttura sarà costituita da un impalcato in acciaio sorretto da pile con sezione circolare dal diametro di 1,70 m con campate di 32 m dimezzate in corrispondenza delle stazioni.
Trasversalmente rispetto alla struttura metallica verrà posizionata una copertura metallica che fungerà da supporto alla linea di contatto dei treni e ospiterà pannelli fotovoltaici per l’alimentazione della linea (con una copertura prevista del 50% di fabbisogno).

Il tracciato è interamente a doppio binario e la frequenza d’esercizio massima prevista sarà di 6 minuti, per 19 ore totali giornaliere. I treni precorreranno l’intera tratta in meno di 11 minuti. Le stazioni, progettate per limitare gli impatti al disegno urbano esistente, saranno collegate al livello strada da tre rampe di scale e due coppie di ascensori ciascuna consentendo di eliminare le barriere architettoniche.

L’andamento del tracciato ha tenuto conto degli aspetti idraulici, geologici e geomorfologici dell’area, anche nel posizionamento di stazioni e locali tecnici, sempre situati in una quota di accesso rialzata dal piano strada, proprio al fine di garantire la sicurezza dell’infrastruttura, nonché a proteggere le apparecchiature a essa collegate.
Il progetto, in sinergia con altre azioni di sviluppo e sostegno della mobilità urbana, porterà a un significativo cambiamento nelle abitudini di trasporto in Valbisagno, con una previsione di crescita di utilizzo del mezzo pubblico del 27% su base annua.

L’inizio attività del cantiere sarà al termine dell’iter autorizzativo, la procedura di gara d’appalto integrato e le fasi di aggiudicazione e consegna dei lavori, per terminare le attività entro la metà del 2027.  

 

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