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L'esperto: "In passato abbiamo maltrattato il territorio, adesso non basta pulire i tombini ma servono scelte urbanistiche più adeguate"
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di Michele Varì

GENOVA -"Prima di costruire lo skymetro bisogna realizzare lo scolmatore del Bisagno, che però è in grave ritardo e non sarà pronto prima di almeno tre anni".


L'avvertimento arriva da Alfonso Bellini, il decano dei geologi di Genova e da sempre punto di riferimento della procura per le tragedie collegate alle alluvioni.

Il tecnico spiega le origini degli allagamenti che ad ogni pioggia torrenziale, come nei giorni scorsi, hanno danneggiato negozi in più quartieri, in piazza Martinez, a San Fruttuoso, dove lì ci può difendere dalle piogge con delle paratie, "ma siccome la piazza è nata in una palude i rischi rimarranno intatti per le cantine e i fondi dei locali".

Stessa situazione per il centro storico andato ancora sott'acqua fra piazza Banchi e via Luccoli, che raccoglie le piogge delle colline del centro, ed è stato costruito sotto una dozzina di rivi che, a detta di Bellini, non possono sopportare la quantità di pioggia delle violente moderne bombe d'acqua.

Bellini allora invita agli amministratori a prestare maggiore attenzione ai centri abitati, la ricetta è scontata, "basta cemento e più aree verdi", che è anche l'unico modo per difendersi dalle piogge torrenziali.

Il geologo invece assolve la scarsa pulizia dei tombini, da sempre sott'accusa e fonte di rabbia da parte degli abitanti. "Pulirli è doveroso e necessario, ma purtroppo, di fronte a precipitazioni così violente, non servirebbe neppure pulire i tombini tutti i giorni".  

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