GENOVA - Cani con una vita travagliata che ora si trovano in canile e hanno bisogno di una famiglia informata.
Sono loro i protagonisti del corso gratuito realizzato da Regione Liguria in collaborazione con la Lega nazionale per la difesa del cane e L'Istituto Ligure per il Consumo che partirà il 3 febbraio, tenute da un veterinario comportamentalista, uno psicologo e un avvocato. Tre rami di una adozione consapevole, come dovrebbero essere tutte le scelte che riguardano l'accoglienza di un animale nella propria famiglia.
Alani, boxer, pitbull e molti altri. Sono le razze che al momento riempiono i canili italiani e anche quello di Genova, dove su più di 100 cani oltre il 70% sono molossoidi.
"Si è osservato che alcune razze (pitbull, cani corsi, mastini napoletani, pastori maremmani e specialmente molossoidi) possono dare grandi problematiche sociali, sia per morsicature ai propri simili sia alle persone che li accudiscono" ha detto il medico veterinario e presidente della sezione genovese della Lega Nazionale per la Difesa del Cane Pierluigi Castelli. "Vogliamo passare il messaggio secondo cui si dovrebbe effettuare uno studio della famiglia e capire se sia idonea a sostenere l'adozione di un cane di queste razze ‘impegnative’".
Il corso si articolerà in 4 giornate dove si parlerà di elementi di medicina veterinaria, cinognostica e premesse genetiche di specie e di razza, curata da un Medico Veterinario esperto in Medicina comportamentale. Ancora di elementi di etologia applicata, curata da un Medico Veterinario esperto in Medicina comportamentale e da una psicologa esperta in etologia, elementi di psicologia sistemico-familiare interspecie, curata da una Psicologa esperta in etologia e la giurisprudenza in materia animale e le norme dedicate ai cani impegnativi, curata da un Avvocato del Foro di Genova.
Ogni giornata del corso avrà la durata di 2 ore, di cui 90 minuti di lezione interattiva e 30 minuti di dibattito e si svolgerà nel palazzo di Regione Liguria, in via Fieschi 15, Sala Colombo.
IL COMMENTO
Blazquez, basta mezze parole: è il momento di dire tutta la verità
Ddl vittime incuria, speriamo la norma non venga usata mai più