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Nel locale di Sestri Ponente tutti quelli che ordinano una pizza contribuiscono alla tradizione: cinquanta centesimi vengono tolti dalla quota del coperto per essere trasferiti in un fondo utile proprio a comprare altre pizze da regalare
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di Aurora Bottino

GENOVA - Alla Locanda degli Angeli di Sestri Ponente, dove giovani che vivono in condizioni di disagio imparano il mestiere lavorando come pizzaioli, ogni settimana trenta pizze "sospese" vengono regalate alle persone in difficoltà. La pratica è stata ereditata da una leggenda (ma anche usanza) napoletana. Si ordina un caffè ma se ne pagano due: il barista preparerà poi il caffè già pagato per la persona che entrerà successivamente.

Nel locale di Sestri Ponente tutti quelli che ordinano una pizza contribuiscono alla tradizione: cinquanta centesimi vengono tolti dalla quota del coperto per essere trasferiti in un fondo utile proprio a comprare altre pizze da regalare. In questo caso per i meno fortunati. Il cibo viene infatti portato a persone che non possono pasteggiare ai tavoli della locanda, come i senza fissa dimora ma anche i profughi palestinesi da poco arrivati a Genova.

Nel locale, sotto l'attenta direzione del noto ristoratore Enrico Mariotti, si alternano ragazzi nei ruoli di pizzaiolo, cuoco, cameriere di sala, aiuto cucina, e barista. Quello della Locanda di Sestri Ponente, che sta per compiere un'anno di apertura, è un progetto articolato che comprende l'attività ristorativa tipica, una casa rifugio per persone in difficoltà, un servizio di produzione e fornitura pasti per famiglie e persone indigenti, attività formative per i giovani.