C'è la foto di Luisa, coi guantoni, che pratica il pugilato. C'è Angela, che fa la tassista e sceglie il turno di notte per avere più tempo durante il giorno. E poi una donna che fa il barbiere, un'altra che fa l'elicotterista, un'altra ancora la meccanica e tante altre che hanno scelto percorsi professionali che sono - nell'immaginario - appannaggio totalmente maschile. Con orgoglio si mostrano, e vengono raccontate in una esposizione fotografica che apre sabato 1 giugno, e va avanti fino al 5 giugno, alle cisterne di Santa Maria di Castello nel centro storico genovese.
Il tema della mostra fotografica è il contrasto allo stereotipo di genere sul lavoro, le fotografe sono due donne, Simona Fiore e Francesca Gentile: non a caso anche le due artiste nella vita si sono spesso trovate a svolgere il proprio lavoro in ambienti quasi esclusivamente maschili.
L’iniziativa si inserisce nel progetto “Hub4all” finanziato da Fondazione Compagnia di San Paolo per l’inclusione di comunità: capofila è Agorà Coop, in collaborazione con la Coop Gente di Mare, White Dove e la cooperativa Il Quadrifoglio.
E la location in cui la mostra è ambientata è un altro esempio speciale di come un luogo lasciato ai segni del tempo sia stato rimesso a nuovo, rigenerato e riportato a vivere per la comunità: il chiostro di Santa Maria di Castello a Genova infatti oggi permette a tante organizzazioni del terzo settore di ospitare lì attività ed eventi gratuiti aperti ai cittadini. Ma è anche uno spazio che, grazie al progetto “HUB4ALL” che favorisce l’inclusione e del Patto del Molo, è diventata una casa di quartiere, centro di formazione, guest house, propone attività artistiche gratuite, aperte alla città.
IL COMMENTO
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