GENOVA - Più che giugno sembra marzo, a volte dicembre, o anche un ritaglio d'autunno, con tratti di sole, ma soprattutto piogge e anche freddo, e quel mare scuro e a volte mosso che non invoglia al tuffo. E così negli stabilimenti di corso Italia, il biglietto da visita della città balneare, sono in crisi, perché la stagione è iniziata a metà maggio, con tanto di dipendenti al lavoro, come i bagnini, e le buste paga da onorare, ma le sdraio invece sono vuote, come i bar e i ristoranti.
Ai bagni Roma la storica titolare Laura Castello (in alto) osservando il mare increspato e le nuvole ammette che in 50 anni di gestione non ricorda un inizio di stagione così in salita, ma lo dice solo lontano dalle telecamere, il suo sguardo, come il suo cuore però va dritto al cielo, alla mamma che l'ha lasciata da pochi mesi.
Ai Bagni Estoril ci si consola con gli abbonamenti stagionali e le altre attività, prima fra tutte la discoteca affacciata sul mare, come sottolinea il frizzante Giampaolo Clemente (foto sotto al centro), uno dei soci.
In spiaggia la giovane bagnina Lisa Barile si annoia e ammette di sognare in grande: "Amo viaggiare, per questo voglio studiare per diventare pilota d'aereo".
Proseguendo vero il centro si arriva ai bagni San Nazaro dove il titolare Franco Pagliassotto (in alto), parla di una diminuzione del 10 al 15% rispetto agli anni passati per le brutte condizioni meteo.
Pagliassotto però non mugugna, e a ben vedere il bello di questo viaggio nei bagni del lungomare di Genova è che nessuno sembra lamentarsi del tempo, del meteo inclemente, perchè tutti sanno che il mare quello che toglie poi rende, con stagioni più lunghe, che arrivano spesso fino ad autunno.
L'unico vero pensiero, come una nuvola nera sulla loro testa, è quella benedetta direttiva Bolkestein. Ma a questa, sembrano dire tutti, come a esorcizzarla, "ci penseremo domani". Ah, i prezzi per i bagnanti, non sono aumentati rispetto all'anno passato, ma rimangono alti: per due sdraio e un ombrellone si parte dai 30 ai 40 euro e poi si sale.
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