GENOVA - Sono trascorsi 23 anni dalla morte di Carlo Giuliani durante il G8 di Genova del 2001. Giornate di fuoco con la città blindata, il centro storico chiuso in una zona rossa invalicabile, i manifestanti del Genoa social forum, i black bloc, le forze di polizia, le voci sugli infiltrati. L'epilogo più tragico di quegli intensi giorni si verificò venerdì 20 luglio 2001 con la morte di Giuliani in piazza Alimonda. A sparare il carabiniere, poco più che ventenne, Mario Placanica che era stato accerchiato da centininaia di manifestanti.
In centinaia in piazza per ricordare il giovane. Il padre Giuliano Giuliani ha commentato: "Noi non molliamo perché oltre alla necessità e all'opportunità di ricordare quello che è successo 23 anni fa vogliamo che prima o poi giustizia venga fatta. Non è facile in questo Paese dove le contraddizioni anche rispetto alla giustizia sono continue ma noi insistiamo. Certo, un governo di destra è la cosa meno proponibile per cercare di ottenere giustizia in un Paese. La presenza dei giovani è uno dei dati emozionanti di giornate come queste - sottolinea Giuliano - che vogliono ricordare l'ingiustizia subita da Carlo. Io mi auguro che questi giovani comprendano le ragioni di quella ingiustizia e sappiano decidere di aiutare i loro padri e i loro nonni a correggere un po' le disavventure di questo paese".
IL COMMENTO
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