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Attualità

Ieri è arrivata la proroga per il Codice identificativo nazionale (Cin) per gli affitti brevi: gli obblighi slittano, dopo la decisione del Governo, al primo gennaio del 2025. Senza codice le strutture sarebbero passibili di multe salate
3 minuti e 4 secondi di lettura
di Aurora Bottino

LIGURIA - La Liguria è la tra le regioni con il più alto numero di strutture abilitate ad ottenere il Cin e di queste il 44,15% ha già ottenuto il codice. La notizia arriva dopo che ieri è arrivata la proroga per il Codice identificativo nazionale (Cin) per gli affitti brevi: gli obblighi slittano, dopo la decisione del Governo, al primo gennaio del 2025. Un dato positivo rispetto a quello di settembre che vedeva la nostra regione fanalino di coda in Italia con solo il 20% circa di strutture che avevano fatto richiesta.

"Accogliamo positivamente questa notizia che consentirà alle strutture turistiche di mettersi in regola e ai nostri uffici di poter raccogliere i dati" ha detto a Primocanale l'assessore al turismo di Regione Liguria Augusto Sartori. "Ricordo che in Liguria esistono già i codici Citr per le strutture ricettive e Citra per gli appartamenti ad uso turistico che rimarranno sempre come codici interni e che saranno utili per interfacciarci tramite l'interoperabilità al Cin".

Che cos'è il Cin 

Il Codice Identificativo Nazionale (Cin) è un codice che viene assegnato dal ministero del Turismo attraverso una procedura automatizzata, su richiesta del locatore o del soggetto titolare della struttura turistico ricettiva. Il Cin è una banca dati ed è destinato alle unità immobiliari ad uso abitativo destinate a contratti di locazione per finalità turistiche, locazioni brevi, e alle strutture turistico ricettive alberghiere ed extra alberghiere. L'idea nasce per raccogliere tutte le strutture presenti sul territorio nazionale comprese quelle extralberghiere e gli appartamenti destinati alla locazione breve, così da combattere l'abusivismo, continuare la lotta all'evasione fiscale dilagata negli scorsi anni ma anche offrire allo stesso tempo servizi più immediati e trasparenti per gli utenti.

Solo a inizio ottobre la guardia di finanza di Savona nelle sue operazioni di contrasto ai fenomeni di evasione fiscale ha scoperto una serie di truffe allo Stato per quanto riguarda gli appartamenti destinati al B&B presenti nel territorio. Gli accertamenti dei finanziari hanno permesso di rilevare la presenza di strutture destinate all'accoglienza turistica prive di apposita autorizzazione rilasciata dalla Regione Liguria e dal Comune di appartenenza per lo svolgimento dell’attività ricettiva di bed and breakfast (CLICCA QUI).

Per richiederlo

Per richiedere il Cin occorre accedere alla banca dati con Spid o Carta d'identità elettronica, e fornire le stesse informazioni richieste già oggi per l'avvio dell'attività, ossia tipologia di alloggio, ubicazione, capacità ricettiva, soggetto che esercita l'attività. Il titolare dovrà anche autocertificare che l'appartamento è in regola e che rispetto alla piantina catastale non sono state fatte innovazioni. Sulla regolarità degli immobili ci sono le verifiche della polizia locale.

In Liguria 

La Liguria è la tra le regioni con il più alto numero di strutture abilitate ad ottenere il Cin: 42.969 su un totale di 538.674 presenti sul territorio nazionale e di queste 18.969 hanno ottenuto il codice, pari al 44,15% del totale. Analizzando le singole province, a Genova il numero di Cin rilasciati è 6.228 su 12.355, a Savona 4.489 su 12.994, a Imperia 3.639 su 8.666 e a La Spezia 4.613 su 8.954. Un buon dato se si prendono in considerazioni altre regioni: in Umbria, a settembre, solo un quarto delle strutture era iscritto alla banca dati.

A settembre però anche la Liguria non era così virtuosa. La capolista della Cin dopo agosto era la Basilicata con ben il 59,92% di richieste seguita da Lombardia (43,78%), Molise (40.09%) e Calabria (36,98%) mentre il fanalino di coda è il Friuli Venezia Giulia con solo il 13,10% di Cin. Subito prima, sul fondo classifica anche Valle d'Aosta (25,54%), Marche e Liguria, che un mese fa stava al 28,87%.

Le multe

Chi non avrà il Cin sarà punito con una multa da 800 a 8.000 euro, in relazione alle dimensioni della struttura o dell'immobile. Per la mancata esposizione del bollino negli annunci, invece, la sanzione varia da 500 a 5.000 euro, con l'aggiunta dell'immediata rimozione dell'annuncio stesso. 

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