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Attualità

Terrile (ad Ente Bacini): “ non si può risparmiare sul lavoro e sugli appalti a scapito della sicurezza”
2 minuti e 43 secondi di lettura
di Andrea Popolano-Aurora Bottino

Sciopero di otto ore, presidio davanti al varco delle Grazie del porto di Genova e un corteo fino la prefettura da parte dei lavoratori portuali metalmeccanici di riparazioni navali dopo l’incidente mortale in cui ha perso la vita Lorenzo Bertanelli di 36 anni rimasto schiacciato da un pezzo di una barca caduto in cantiere. Si tratta della seconda vittima in porto in meno di due mesi dopo l’incidente mortale avvenuto il 18 dicembre al Psa di Pra’ in cui perse le vita Giovanni Battista Macciò

 

Il corteo partito alle 9.20 dal varco delle Grazie, con circa mille lavoratori che sono passati da Caricamento, piazza dell’Annunziata, le gallerie Bixio e Garibaldi, piazza Corvetto fino ad arrivare in prefettura intorno alle 10.10. Qui l’incontro di una delegazione col il prefetto Cinzia Torraco. Segnalato qualche disagio al traffico cittadino. 

Presidio davanti ai varchi portuali

Subito dopo la tragedia i lavoratori hanno indetto uno sciopero di quattro ore in segno di cordoglio per il collega. Una nuova agitazione è stata proclamata dai sindacati Fim Fiom Uilm. "La lotta si rende necessaria e anzi va ampliata per coinvolgere le istituzioni, la politica e la città tutta a interessarsi e agire concretamente su un tema, quello su salute e sicurezza sul lavoro che, come dimostra l’odierna tragedia, è ben lontano dall’essere risolto" spiegano Fim, Fiom e Uilm Genova. "Basta scia di sangue" sottolineano i lavoratori. A Genova operano nel comparto delle riparazioni navali oltre 79 aziende con circa 4mila dipendenti e oltre 2.500 addetti nell'indotto.

L’amministratore delegato di Ente Bacini Alessandro Terrile ha commentato: “Serve una riflessione seria sul rispetto delle regole, le regole ci sono. C’è il tema della catena di subappalti che spesso è tropp lunga. E poi c’è il tema che non si può risparmiare sul lavoro e sugli appalti a scapito della sicurezza. Questo chiama in causa tutti quelli che hanno delle responsabilità. Aldilà della responsabilità giuridica penso che oggi nessuno si può chiamare fuori da una responsabilità collettiva rispetto a quello che sta accadendo nel paese e anche in questa città. Bisogna intensificare i controlli ed evitare che ci sia un modo di lavorare durante i controlli diverso dal modo di lavorare quando i controlli non ci sono. Tutti devono prendere coscienza che serve una svolta che dovrà essere anche onerosa”.

Le azioni per garantire sicurezza in porto

Dopo la tragedia del Psa di metà dicembre la Regione Liguria ha annunciato la nomina di un coordinatore sul tema in giunta. Mentre Cgil e Uil chiedono l’apertura di un tavolo per affrontare il tema, la Cisl Liguria attraverso il segretario generale Luca Maestripieri rimarca la necessità di investire risorse sulla sicurezza. I sindacati puntano sulla necessità di formazione per i lavoratori. Altro punto cardine in tema di sicurezza riguarda il ruolo da attribuire al Comitato di igiene e sicurezza, l'obiettivo è potenziare le operazioni di controllo e tutela della sicurezza dei lavoratori in ambito portuale. E poi la questione delle Rrl (Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza), i sindacati spiegano che sono aumentati in numero ma che non c'è stato un aumento delle ore lavorative. 

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I lavoratori davanti al varco delle Grazie

 

Il corteo in via Gramsci
I lavoratori davanti a Varco delle Grazie

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