LIGURIA - C'è un doppio filo che lega l’Italia all’Ucraina: il primo è quello della solidarietà, dato che in poche ore sono stati accolti centinaia di rifugiati in fuga dal loro paese dalla comunità ucraina italiana.
"Qui in Italia abbiamo 236 mila ucraini – si tratta di una comunità importante – mentre contiamo in Ucraina 2300 italiani: di questi 1600 sono proprio residenti, quindi è un contatto reale quello che c'è tra l'Italia e l'Ucrain0a", spiega a Primocanale Stefania Pucciarelli, sottosegretario alla Difesa e politica spezzina della Lega. "Oltretutto che gli ucraini presenti in Italia in questo momento stanno provvedendo a dare ospitalità alle persone che arrivano da quel territorio"
"Abbiamo accelerato il riconoscimento di rifugiato, rispetto a quelle che sono invece tutte le procedure ordinarie, proprio per far sì che gli ucraini che arriveranno in Italia avranno immediatamente lo status di rifugiato per un anno e rinnovabile"
E poi c’è il sostegno alla resistenza del popolo ucraino contro l’avanzata russa. Non solo armi, tra cui sistemi anticarro, antiaereo, mitragliatrici ed equipaggiamenti da difesa come elmetti e giubbotti antiproiettile, ma anche e soprattutto la via del dialogo. “La deterrenza è l'arma che in questo momento cerchiamo di mettere in piedi e lo facciamo assieme alla diplomazia. Ringrazio il nostro corpo diplomatico e i nostri militari che sono comunque nelle aree limitrofe al territorio che oggi è oggetto del conflitto”, ha spiegato la delicata situazione internazionale, commentando anche i continui appelli del presidente Zelensky per poter entrare a far parte dell’Ue.
"La richiesta dell’Ucraina di entrare nell'Europa va valutata a bocce ferme, perché oggi rischiamo con delle manovre sbagliate di andare ad incrementare ulteriormente quello che già una un conflitto iniziato"
"Ora l’obbiettivo è quello di ottenere il cessate il fuoco e – attraverso i negoziati – arrivare alla soluzione di questa guerra". Ogni mossa va calcolata con attenzione: da un lato bisogna non esacerbare le tensioni, dall’altro è necessaria una risposta ferma e unita dell’Unione Europea perché da questa dipenderanno gli equilibri futuri. "Questo conflitto deciderà molte cose da qui in avanti e deciderà anche quella che è la postura dell'Europa in ambito internazionale. È evidente che non si possa stare fermi di fronte all'invasione di uno stato, altrimenti a quel punto tutto è concesso".
(Foto della bandiera ucraina da Instagram @cesareabbate_instantfilm)