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Attualità

Nel 2024 in tutta la Liguria hanno aperto 513 attività contro le 1.384 che hanno cessato
1 minuto e 51 secondi di lettura
di Andrea Popolano
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L'annuncio della chiusura di Giglio Bagnara è solo l'ultima di una serie di storiche realtà che decide di non proseguire l'attività. Una lunga serie di saracinesche chiuse e mai più rialzate. I dati parlano chiaro: nel 2024 in tutta la Liguria hanno aperto 513 attività contro le 1.384 che hanno cessato. Di fatto quasi 4 chiusure al giorno contro poco più di una apertura come spiegano i dati di Confesercenti con la Liguria in piena media italiana. Secondo le tendenze nel 2034 il numero di nuove aperture potrebbe scendere a zero. Senza più ricambio generazionale, la progressiva scomparsa dei negozi indipendenti dai centri urbani sarebbe infatti inevitabile.

Un rischio desertificazione che riguarda tante piazza, Genova compresa. Le motivazioni sono diverse: tra queste anche l'invecchiamento della popolazione, ma non solo come spiega Silvia Avanzino della Fisascat Cisl: "Alcuni lasciano per le locazioni troppo alte, alcuni perché ritengono questa piazza non interessante. La zona di Piccapietra è stata completamente desertificata, ci sono grandi marchi che dalla nostra città se ne vanno. Cosa vogliamo lasciare? Una città di disoccupati? Servono tavoli seri che invitino anche le aziende. Non siamo più interessanti sono questo punto di vista. Genova potrebbe dare tantissimo".

Trovare la ricetta giusta per invertire la rotta non è facile. E non mancano le critiche: Bisogna ricostruire questa città passando dall’attenzione per il piccolo commercio, la vivibilità e la sostenibilità - analizza Alessandro Cavo, presidente di Confcommercio Genova -. Bisogna dimenticarsi un po’ delle grandi aree commerciali. Partiamo da una situazione di difficoltà ma non bisogna disperare".

Nel frattempo a Genova la cosiddetta misura "anti kebab" si è allargata a tutte le delegazioni. L'obiettivo è favorire l'apertura di realtà di pregio per il tessuto urbano. Anche in questo caso però servono degli aiuti. "Ci sono delle misure come la cassa commercio, la cassa artigiano o il piano caruggi per i nuovi insediamento che consentono alle nuove attività di aprire. Allontanare alcune realtà che creano disordine aiutano a far insediare nuove attività, questo fa vivere meglio i residenti e gli imprenditori e aiuta anche il turismo" commenta Maurizio Caviglia, segretario generale della Camera del Commercio di Genova. 

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