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Attualità

Più di ogni altro è riuscito a parlare non solo ai credenti ma anche ai non credenti
3 minuti e 46 secondi di lettura
di Tiziana Oberti
Il sagrato della basilica di San Pietro dove si terranno i funerali di papa Francesco

Oggi ultimo saluto a Papa Francesco, il Pontefice "venuto dalla fine del mondo" che ha messo gli ultimi e le periferie geografiche e umane al centro. Più di ogni altro è riuscito a parlare non solo ai credenti ma anche ai non credenti. 

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I funerali si sono svolti sul sagrato della Basilica di San Pietro a Roma alle 10, presieduti dal cardinale Giovanni Battista Re, decano del Collegio cardinalizio. Un evento unico per i media contemporanei mentre la memoria collettiva per un evento simile deve ritornare indietro a 20 anni fa, per il funerale di San Giovanni Paolo II l’8 aprile 2005.

Un rito solenne e sobrio, nel segno di Francesco

La messa esequiale, come voluto da Papa Francesco, è stata caratterizzata da una liturgia semplificata e da una cerimonia sobria, in linea con lo stile pastorale che ha contraddistinto il suo pontificato. Dopo la celebrazione, il feretro è stato trasferito nella Basilica di Santa Maria Maggiore, dove il Papa riposerà secondo il desiderio espresso nel suo testamento: una tomba semplice, realizzata con la pietra ligure dei suoi nonni, l'ardesia, a testimonianza delle sue radici familiari e della sua scelta di umiltà.

Il cardinale Re: "Il suo invito costante, costruire ponti e non muri"

"Nonostante la sua finale fragilità e sofferenza, Papa Francesco ha scelto di percorrere questa via di donazione fino all'ultimo giorno della sua vita terrena. Egli ha seguito le orme del suo Signore, il buon Pastore, che ha amato le sue pecore fino a dare per loro la sua stessa vita. E lo ha fatto con forza e serenità, vicino al suo gregge, la Chiesa di Dio". Lo ha detto il cardinale decano Giovanni Battista Re nell'omelia della messa esequiale per Papa Francesco.

"In unione spirituale con tutta la Cristianità siamo qui numerosi a pregare per Papa Francesco perché Dio lo accolga nell'immensità del suo amore. Papa Francesco soleva concludere i suoi discorsi ed i suoi incontri dicendo: 'Non dimenticatevi di pregare per me'. Caro Papa Francesco, ora chiediamo a Te di pregare per noi e che dal cielo Tu benedica la Chiesa, benedica Roma, benedica il mondo intero, come domenica scorsa hai fatto dal balcone di questa Basilica in un ultimo abbraccio con tutto il popolo di Dio, ma idealmente anche con l'umanità che cerca la verità con cuore sincero e tiene alta la fiaccola della speranza". Così il cardinale decano Giovanni Battista Re a conclusione della sua omelia nella messa esequiale per Papa Francesco.

"'Costruire ponti e non muri' è un'esortazione che egli ha più volte ripetuto e il servizio di fede come Successore dell'Apostolo Pietro è stato sempre congiunto al servizio dell'uomo in tutte le sue dimensioni. In unione spirituale con tutta la Cristianità siamo qui numerosi a pregare per Papa Francesco perché Dio lo accolga nell'immensità del suo amore. Papa Francesco soleva concludere i suoi discorsi e i suoi incontri dicendo: "Non dimenticatevi di pregare per me". Caro Papa Francesco, ora chiediamo a Te di pregare per noi e che dal cielo Tu benedica la Chiesa, benedica Roma, benedica il mondo intero, come domenica scorsa hai fatto dal balcone di questa Basilica in un ultimo abbraccio con tutto il popolo di Dio, ma idealmente anche con l'umanità che cerca la verità con cuore sincero e tiene alta la fiaccola della speranza", ha aggiunto il cardinale Re.

Teleradiocronache in 15 lingue 

Per consentire la più ampia possibilità di seguire questo avvenimento, i media vaticani hanno predisposto teleradiocronache live in 15 lingue (italiano, inglese, spagnolo, francese, brasiliano, portoghese, tedesco, polacco, vietnamita, cinese, arabo), comprese quattro Lingue dei segni (italiano, spagnolo, francese, americano). Le riprese tv sono state curate dal Centro Televisivo Vaticano - Vatican Media.

Ultimo giorno di lutto nazionale

Oggi è anche l'ultimo giorno di lutto nazionale. A Roma presenti centinaia di autorità, capi di Stato e di governo, e una partecipazione popolare senza precedenti: sono state circa 300.000 persone in piazza San Pietro, mentre milioni seguiranno la cerimonia in mondovisione.

Un’occasione per condividere insieme un momento di raccoglimento, memoria e riflessione, nel segno di un Papa che ha lasciato un’impronta profonda nella storia della Chiesa e dell’umanità.

Duecento ragazzi genovesi per il Giubileo degli adolescenti

A Roma sono arrivati con quattro pullman circa duecento ragazzi genovesi che partecipano al Giubileo degli adolescenti di questo week end che non è stato annullato come invece è accaduto per la beatificazione di Carlo Acutis.

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