GENOVA - Passati i primi giorni concitati, si è tenuta la prima riunione a livello regionale per la gestione dell'emergenza Ucraina in Liguria. Presenti le prefetture, gli assessori regionali con le competenze interessate, Anci, il coordinamento dei capoluoghi, il mondo della sanità nel palazzo di Regione Liguria per fare il punto e stabilire alcune linee guida. A darne conto è stato il governatore Giovanni Toti nel punto stampa in Sala della Trasparenza dove ha spiegato: "Abbiamo iniziato a costruire quello che è l'iter da seguire per coloro che arrivano dall’Ucraina qui in Liguria. Più di 3 mila ad oggi sono i rifugiati arrivati qui, anche se i numeri sono in crescita costante: la maggior parte delle persone sono giunte accompagnate o da onlus o con mezzi propri, invitati da amici e parenti. Di queste, soltanto un ristretto numero è ospite di strutture pubbliche dalla residenza Santa Dorotea in via Liri a Genova, alla struttura di prima accoglienza di Savona agli alloggi Cas, ovvero i centri di accoglienza straordinaria delle prefetture".
"Vogliamo unificare nel minor tempo possibile tutti gli sportelli a cui possono recarsi i cittadini ucraini che vogliono restare nel nostro paese, per farlo nel pieno della legalità, in modo tale che possano ricevere tutte le informazioni necessarie, dai tamponi allo stato di straniero temporaneamente presente nel nostro paese al permesso di soggiorno"
A Genova è già così nel centro di Villa Bombrini a Cornigliano, mentre nelle altre province è necessario individuare il luogo adatto. Molti degli ucraini che sono arrivati si trovano in alberghi a proprie spese o ospiti di amici, ma il tema degli alloggi è prioritario, come sottolineato anche dal prefetto di Genova Renato Franceschelli: "C'è stato tanto 'spontaneismo' dei cittadini ed è encomiabile, ma dobbiamo adesso mettere a punto una cornice più stabile e controllata per queste persone, che hanno diverse facilitazioni come per il permesso di soggiorno e per l'accesso al mondo del lavoro".
"Su Genova il bando che abbiamo aperto ha portato all’offerta di 350 posti messi a disposizione dai cittadini, ma ci sono già almeno 1200-1300 rifugiati per cui qualcuno dovrà fare richiesta per entrare nel sistema Cas e Cai. Abbiamo in previsione di aprire un altro bando"
Ci sono poi gli alloggi temporanei messi a disposizione dalla Protezione Civile e su questo "stiamo lavorando ad un ampliamento dell'offerta di prima accoglienza grazie all'appoggio delle strutture alberghiere, per dare un’accoglienza più capillare, avendo ora solo due strutture di Genova e di Savona", ha annunciato l'assessore Giacomo Giampedrone. "Stiamo cercando in queste ore di ottenere una disponibilità di mezzi per poter accompagnare i profughi, ove necessario, nelle strutture Cas, Cai. Faremo un tavolo più operativo con prefetture e Anci per integrare gli info point su temi di sanità, parte prefettizia, comune e capoluogo, in modo tale che le persone possano ricevere in un unico luogo tutte le informazioni necessarie". All'incontro presenti anche l'assessore alle politiche abitative Marco Scajola, che con Arte sta individuando un discreto numero di alloggi da mettere a disposizione, e l'assessore all'istruzione Ilaria Cavo, per il tema di inserimento scolastico dei minori fino a fine emergenza.
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L'appello che arriva dal mondo della sanità è quello di recarsi all'info point, lo ha ricordato il direttore di Alisa Filippo Ansaldi. "Fino ad oggi abbiamo preso in carico più di 2800 cittadini ucraini, 2300 hanno ottenuto lo stato di 'straniero temporaneamente presente nel nostro paese'. Abbiamo effettuato 2640 tamponi e sono state 300 le dosi somministrate di vaccino anti-Covid: solo oggi abbiamo erogato il 10% delle prestazioni che ho citato".
"Recatevi agli info point, per ricevere il codice Stp, per ottenere il codice fiscale, le prime cure, la prima presa in carico, l’accesso al sistema sanitario"
Sono attivi gli info point di Genova, nei pressi della stazione di Brignole tra via Cadorna e viale Caviglia, di Savona, davanti alla stazione, della Spezia e Imperia.