Tunnel Ferriere, allarme per soccorsi e tir, che allungano di 60 km

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MOCONESI - Non si placano le polemiche per la riapertura posticipata di 12 giorni (il 14 aprile), rispetto alle previsioni, del tunnel Ferriere-Bargagli, interessato dal 21 febbraio da lavori di Anas per la messa in sicurezza, che ne comportano la chiusura totale, costringendo ad un tragitto più lungo, la strada provinciale 77 di Boasi, 14 km, tortuosa e stretta e comunque impossibile per i camion più grossi: "Ricordiamo che il ponte di Traso ha una limitazione di tonnellaggio per lavori - spiega Paolo Corsiglia, imprenditore di Moconesi e membro della Camera di Commercio di Genova - quindi questi mezzi devono allungare il tragitto non "solo" dei 14 km di Boasi, visto che provenendo da Genova non ci possono accedere, ma di circa 60 km, perchè se arrivano dal capoluogo devono tornare a Genova Est, imboccare l'autostrada e arrivare fino a Lavagna dove poi hanno di fronte un'altra mezz'ora di tragitto per arrivare in Valfontanabuona". 

Il sindaco di Moconesi Giovanni Dondero, pone anche l'accento sui problemi legati ai soccorsi "considerando che anche i tratti autostradali sono spesso chiusi la notte per lavori, quindi in alcuni casi hanno ottenuto di poter transitare lo stesso nei tratti chiusi laddove ci siano lavori che lo consentano. Inoltre c'è il problema relativo all'elisoccorso che di notte non può operare ma la Regione sta studiando soluzioni". Infatti il "problema notturno" resterà anche dopo il 14 aprile perchè il tunnel riaprirà a senso unico verso Genova dalle 6 alle 13 e in senso contrario dalle 13 alle 20, ma la notte resterà chiuso fino al luglio del 2023. "Anche a livello psicologico, in un momento difficile come questo, caratterizzato dal caro carburanti e da un periodo comunque problematico per il Covid e la guerra, questo slittamento della riapertura è una mazzata che avremmo evitato volentieri". Dondero invita tutti a non abbandonare la Fontanabuona ma di frequentarla anche ora, nonostante tutto.