CHIAVARI - Basta provare a smuovere la terra con i piedi per capire quanto la siccità stia facendo soffrire le coltivazioni. La terrà è dura, sabbiosa, chiara, mentre in questo periodo dovrebbe essere marrone scura. Lo spiega Massimo Solari, presidente dell'Associzione ligure produttori di olive, e coltivatore, nei suoi campi sulle colline di Caperana, sopra a Chiavari, mentre c'è un caldo anomalo. "Vede le fave? Sono piccole, non fioriscono, e se continua così rischiamo che crescano piccole e quindi invendibili. E poi i piselli: guardi queste piante, dovrebbero essere belle dritte, invece le foglie sono ripiegate su se stesse. Col rischio che diventino presto gialle e irrecuperabili". La rassegna dei danni per la siccità, che sta colpendo anche la Liguria, passa anche attraverso le patate "piantate presto ma senza alcuna foglia che spunta dal terreno. Ieri poi, altro esempio, ho tagliato l'erba e oggi è secca come in estate".
Non si salvano neanche gli ulivi, che paiono secchi, non del colore verde che dovrebbero avere, con i germogli piccoli e indietro: "La pianta non ha l'acqua da cui nutrirsi nel terreno, inoltre un mese fa ho messo intorno il concime e oggi è ancora identico, il terreno non lo ha assorbito come avrebbe invece dovuto se fosse piovuto". Questa siccità, che forse mercoledì dovrebbe trovare una tregua per l'arrivo delle piogge, fa interrogare gli agricoltori su misure da adottare, nella stagione delle piogge, in autunno, quando l'acqua in eccesso alla fine va persa in mare. Bisogna invece studiare canalizzazioni per raccoglierla, in modo che possa essere usata in stagioni siccitose come questa, oppure usare i cosiddetti "pannolini per gli ulivi", specie di matasse di cotone da mettere in buchi scavati vicino alle radici: assorbono l'acqua nelle stagioni piovose e poi la trattengono trasformandosi in una specie di gelatina, proprio come nei pannolini dei bimbi, per poi rilasciare lentamente alle radici quando viene a mancare la pioggia".
IL COMMENTO
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