GENOVA - Un fritto misto piuttosto salato quello che il genovese Andrea Majorana ha mangiato la scorsa settimana sotto la statua di Rubattino in Piazza Caricamento. Dato che stava, infatti, mangiando nei pressi di un monumento, due agenti della polizia locale lo hanno raggiunto chiedendogli di alzarsi e andarsene perché, secondo il regolamento comunale, sarebbe vietato sedersi sugli scalini. "Sono rimasto interdetto, l'ho fatto spesso e in 25 anni che vivo qua in Centro Storico e non sapevo di questa regola. Con me c'erano anche altre persone sedute e gli altri se ne sono andati, io dopo lo shock iniziale ho chiesto se almeno potevo finire di mangiare".
Da lì è scattata la sanzione di 200 euro per "bivacco in un luogo non consentito dalla legge" e l'altra di 100 euro per "dare da mangiare ai piccioni". Il caso è finito in consiglio comunale e dall'opposizione a Palazzo Tursi è arrivata la dura osservazione.
"Chi nella pausa pranzo vuol mangiare prendendosi un po' di sole, deve stare attento a non finire nella morsa del regolamento varato dalla Giunta Bucci nel 2018 che vieta il bivacco (che fra l’altro da vocabolario prevede la sosta nelle ore notturne)"
"Sempre il regolamento è nato per un'altra tragica assurdità, quella di multare i senza fissa dimora, fatto che poi si è rivelato – come prevedibile – inattuabile per incapienza", scrive in una nota il consigliere Alberto Pandolfo, chiedendo piuttosto l'installazione di panchine nella zona di Piazza Caricamento, Piazza Fontane Marose, Piazza San Lorenzo, dove già era accaduto un episodio analogo ad una studentessa.
Il bivacco e il mangiare in modo non poco decoroso sono vietati dal regolamento che, va detto, è in vigore in altre città italiane. Ma per 'bivacco' vale il significato letterale, ovvero quello di sostare e accamparsi per la notte, o quello per estensione che vieterebbe anche una breve sosta? Lo abbiamo chiesto alla polizia locale che hanno commentato che vale la regola del buonsenso: la sanzione non viene elevata a tutti, ma soltanto in determinate circostanze. Forse la reazione interdetta di Majorana ha scatenato il provvedimento: "Sono permalosi: c'era da capire il mio stupore per un fatto simile". Si è poi inserita anche una signora, inveendo le forze dell'ordine, tanto che il multato ha cercato di placare le tensioni.
"Per il momento le multe non le ho ancora pagate, ho scritto una lettera al sindaco Marco Bucci e all'assessore Giorgio Viale"
"Mi hanno scritto in tanti, alcuni bambini hanno appreso di questo fatto dai genitori a casa che l'hanno letto l'accaduto sui social e la maestra mi ha raccontato il loro sgomento per tutte le volte che si sono fermati tutti insieme in gita scolastica a mangiare in piazza". Senza contare che lo street food è una realtà ben radicata nel centro storico genovese: "Genova è una città difficile dal punto di vista architettonico anche per piazzare delle panchine, tanti turisti prediligono il pranzo a base di focaccia e se uno di loro prende una sanzione di questo tipo non soltanto non torna più, ma fa anche una cattiva pubblicità alla città".