"Per tutte le parti civili l'inizio del procedimento è l'ultima possibilità di presentarsi e noi ovviamente ritenteremo anche perché giudichiamo assurdo che non si possa essere ammessi", Egle Possetti, presidente comitato parenti vittime crollo Morandi, domani riproverà nel primo giorno del processo a vedere la sua associazione inclusa tra le parti civili. Dopo che il giudice aveva deciso per l'esclusione motivandola con il fatto che il comitato si sia costituito soltanto dopo il crollo del ponte.
"Possono essere ammesse come parti civili le associazioni create prima degli eventi... Questa norma ha un suo valore perché io potrei inventarmi un'associazione a caso e poi chiedere i danni per qualcosa di strano a posteriori. Ma qualcuno dovrebbe spiegarci come avrebbero potuto i parenti costituirci parte civile prima del crollo. Sarebbe stato tanto piacevole poterli conoscere in altre situazioni, ma di certo non potevamo costituirci", commenta Possetti.
Emozione e attesa per il primo giorno del processo: "Sarà una giornata molto impegnativa. Ogni volta che entriamo in aula è sempre difficilissimo perché bisogna estraniarsi e non pensare la motivo per cui siamo lì perché altrimenti è insopportabile stare in aula".
"Ci spiace molto essere in un'altra aula come parti civili. E' l'inizio di questo processo che attendiamo da tanto, per un certo numero di sedute ci sarà l'esame delle parti e si entrerà nel dibattimento più avanti. Ci spaventa anche l'alto numero ipotetico di parti civili che potranno essere presenti per l'appesantimento che potrà portare al processo".
Il crollo del Morandi, dice Possetti, "è la punta di un iceberg: abbiamo un sistema autostradale che non è in buone condizioni. Quel che ci saremmo aspettati fin dall'inizio - e al momento non è avvenuto - è che a fronte di una situazione così grave e assurda ci fosse un qualche giro di vite e cambio. In realtà abbiamo sentito tanti buoni propositi ma di lavori sostanziali non ne ha visto nessuno. Qualche sistemazione di galleria staccando i pezzi che stavano per crollare, ma le infrastrutture restano in condizioni spaventose. Non siamo tranquilli".
IL COMMENTO
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