GENOVA - Il tribunale di Genova ha deciso di sospendere il provvedimento che impediva al nuovo Cda di Banca Carige di proseguire nelle sue attività, dopo che l'ex primo azionista, Malacalza Investimenti, l'11 luglio, aveva impugnato la nomina del consiglio d'amministrazione. Ma si tratta soltanto di un provvedimento temporaneo: bisognerà attendere la sentenza che potrebbe respingere l'istanza dei Malacalza e riconoscere così il Cda come legittimo. Il tribunale ha ritenuto più pericoloso interrompere le attività di Carige rispetto a farle proseguire in queste settimane sotto questo assetto. Adesso il gruppo Malacalza potrebbe presentare un reclamo.
Due gli effetti di questo stop di inizio a luglio al board: lo slittamento l'approvazione dei conti semestrali dell'istituto e il completamento della fusione con Bper, che ne ha acquisito l'80% delle azioni. Se il giudice dovesse accogliere l'istanza di Malacalza, la fusione slitterebbe di qualche mese poiché bisognerebbe riconvocare l'assemblea e formare un nuovo Cda. Vista la delicatezza della questione, il magistrato dovrebbe esprimersi a breve.
IL COMMENTO
Situazione drammatica, presidente Meloni serve incontro urgente
La Liguria vuole tornare a correre, al via i cento giorni di Bucci