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Il consigliere comunale di Genova interviene nel dibattito aperto da Primocanale: "Prepariamoci ad aumenti costanti e a servizi scadenti. A meno che la Procura di Roma o la Corte di Giustizia Europea non mettano finalmente mano a questo scempio"
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di Mattia Crucioli*

Primocanale con l'editore Maurizio Rossi, già membro della commissione Trasporti al Senato nella XVII legislatura, ha aperto il dibattito sul tema dei rincari dei pedaggi autostradali della rete gestita da Autostrade per l'Italia scattati dal primo gennaio 2023. Si tratta di "un sopruso" spiega Rossi nel suo editoriale (Leggi qui).

Chiunque voglia commentare la situazione può scrivere una mail a:

Il consigliere comunale di Genova di Uniti per la Costituzione Mattia Crucioli, senatore nella XVIII Legislatura, ha commentato l'editoriale di Maurizio Rossi:

"Caro Maurizio, con il tuo articolo hai perfettamente colto lo scandalo della vicenda e il problema che tuttora permane. Da un lato è scandaloso che ai soci di Atlantia siano stati corrisposti 9,1 miliardi per l'acquisto delle quote di Aspi a cui va aggiunto l'accollo da parte di CDP e soci di 8,8 miliardi di debito e di 3,4 miliardi relativi agli indennizzi conseguenti al crollo del Morandi. Di fatto l'acquisto delle quote di Aspi è costato 21,3 miliardi.

Da questo scandalo consegue un grosso problema per tutti gli italiani: chi ha pagato a Benetton e co. questo folle prezzo sono soprattutto soggetti privati che l'hanno fatto solo perché il governo gli ha promesso che l'investimento sarebbe stato estremamente remunerativo grazie ai successivi aumenti tariffari accordati nel Piano Economico Finanziario (non a caso mantenuto accuratamente riservato).

Tieni infatti conto che la maggioranza delle azioni di Aspi è oggi in mano ai privati: Cassa Depositi e Prestiti Equity spa detiene il 51% del Consorzio che a sua volta detiene l'88,06% delle quote acquisite da Atlantia. Ciò significa che sono in mano pubblica solo il 44,88% delle azioni di Aspi, mentre il resto è in mano a privati (il 43,18% a Blackston e Macquarie, l'11,94 ad azionisti privati di minoranza) che, naturalmente, hanno come unico obiettivo quello di massimizzare il proprio investimento.

Ciò significa solo una cosa: prepariamoci ad aumenti costanti e a servizi scadenti. A meno che la Procura di Roma o la Corte di Giustizia Europea non mettano finalmente mano a questo scempio".

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