CASARZA LIGURE - Presidio dei lavoratori della Industria meccanica ligure (Iml) di fronte ai cancelli della fabbrica di Bargonasco per la quale il 12 aprile scorso il giudice di Milano, ha aperto la procedura di liquidazione giudiziale, senza che la proprietà Farina Group abbia accolto le istanze del sindacato per ottenere il concordato preventivo anche se l'azienda pensa al ricorso.
I lavoratori rimasti senza lavoro e senza cassa integrazione sono 29. Il 27 settembre 2023 si svolgerà l'udienza dei creditori per l'esame dello strato passivo.
"Una proprietà che non dialoga con le organizzazioni sindacali - spiega Paolo Savini delegato Fiom per il Tigullio - non ha scusanti. Con il concordato preventivo avremmo avuto la possibilità di accedere agli ammortizzatori sociali, invece il rischio è che 29 famiglie restino senza stipendi e senza prospettive di lavoro''.
Al presidio era presente Valentina Ghio parlamentare del Pd: ''Il territorio deve farsi carico di questo dramma occupazionale, le istituzioni non possono essere sorde di fronte alla chiusura di una fabbrica storica per la Val Petronio che per oltre mezzo secolo ha dato lavoro a tante persone''.
Mercoledì è previsto un corteo dei lavoratori che dalla fabbrica raggiungerà il centro di Casarza Ligure. La Iml produce bulloneria e tiranti per il settore petrolchimico e dai 100 dipendenti di 20 anni fa la fabbrica ha ad oggi 29 dipendenti. Nell'aprile 2018 lo stabilimento è stato gravemente danneggiato da una frana.
Da saldare restano lo stipendio di settembre 2022, la tredicesima 2021, i buoni benzina maturati dallo scorso giugno, alcune liquidazioni. Ci sono anche alcuni contenziosi pendenti per il mancato versamento dei contributi al fondo pensionistico complementare Cometa.
IL COMMENTO
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