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Lunga disussione commissione a Genova sul futuro del tunnel subportuale. Piciocchi: "Poi apriremo il dibattito pubblico sul futuro della Sopraelevata, alcune parti dovranno essere abbattute"
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di Andrea Popolano

GENOVA - No all'abbattimento della Sopraelevata prima della costruzione ed entrata in funzione del tunnel subportuale di Genova. È questo l'elemento centrale emerso dalla commissione consiliare che si è svolta a Palazzo Tursi a Genova. Ma non solo, il futuro della Sopraelevata resta in sospeso e sembra essere posticipato a un secondo momento, quando appunto il tunnel sarà entrato in funzione lungo il tragitto Levante e Ponente della città. Insomma prende sempre più campo lo scenario fortemente voluto dall'editore di Primocanale Maurizio Rossi che più volte nel recente passato ha aperto dibattiti su questo tema. (LEGGI QUI)

"Il fatto che la sopraelevata non verrà abbattuta prima della realizzazione e apertura del tunnel è positivo per i genovesi - spiega il consigliere comunale Mattia Crucioli (Uniti per la Costituzione) -. La decisione verrà presa dopo solo dopo l'apertura del tunnel stesso. L'unica interferenza ammessa tra Sopraelevata e il tunnel riguarda la realizzare dello svincolo all'altezza di Madre di Dio, qui sarà necessario abbattere una porzione della sopraelevata ma solo dopo l'apertura della canna centrale del tunnel al traffico. Poi verrà deciso se ricostruire la parte abbattuta o meno. Inoltre il vicesindaco Piciocchi ha espressamente dichiarato che "nessuno può essere così pazzo da demolire la sopraelevata prima che il tunnel sia stato realizzato".

Dalla commissione emerge che prima dovrà essere creato il collegamento del tunnel subportuale tra Levante e Ponente. "Poi ci sarà un momento molto bello di discussione sul futuro di quella struttura - spiega l'assessore ai Lavori pubblici del Comune Pietro Piciocchi riferendosi al futuro della Sopraelevata -. È chiaro che dei tratti di sopraelevata saranno abbattuti, ne stiamo dialogando e ne stiamo dialogando anche con l'architetto Renzo Piano. Ci sarà un dibattito pubblico e poi l'amministrazione comunale assumerà le decisioni del caso. Più che di eventuali ricostruzione pensiamo a un ristauro delle parti che manterremo. L'architetto Renzo Piano vede mantenuto il primo tronco Dinegro-Stazione Marittima anche per il grande valore di impatto che ha. Le parti che resteranno dovranno essere profondamente restaurate" spiega Piciocchi. Nessuna risposta invece su chi dovrà affrontare gli eventuali costi dell'abbattimento.  

L'opera prevede un costo di 900 milioni, di questi 700 sono coperti da Autostrade per l'Italia in virtù dell'accordo tra la stessa Aspi, Regione Liguria, Comune di Genova e Autorità Portuale. Ma la copertura finanziaria si ferma lì. Gli altri 200 milioni, già previsti a causa dell'aumento delle materie prime (così come gli eventuali ulteriori aumenti del costo dell'opera) sarà a carico della collettività attraverso l'aumento dei pedaggi. L'obiettivo è aprire il tunnel al traffico nella primavera del 2029. 

A Tursi la commissione ad hoc è stata voluta per approfondire le diverse tematiche legate al progetto: il tragitto, i costi, i tempi, posti di lavoro e il futuro della Sopraelevata. Alla commissione hanno preso parte Alessio Montanari, architetto della Renzo Piano Building Workshop; Gabriella Lotito, Project manager tunnel subportuale di Autostrade per l'Italia, Orlando Mazza, Special Projects Liguria Manager - Tecne; Francesco Sapio, direttore Tronco di Autostrade per l'Italia e Fabrizio Mansueto dell'Autorità portuale di sistema del Mar Ligure Occidentale.

Il primo a rispondere alle domande dei consiglieri è stato proprio l'assessore e vicesindaco Piciocchi. "Intanto chiariamo che non ci sarà alcun pedaggio sul tunnel - precisa Piciocchi -. Inoltre nessuno pensa di demolire la Sopraelevata prima che il tunnel sia pronto, è da matti e rischieremo la paralisi del traffico. Il progetto del tunnel non prevede nulla relativamente alla Sopraelevata, quello è un progetto successivo" precisa il vicesindaco Piciocchi.

Per quanto riguarda il cronoprogramma i tecnici Aspi presenti in commissione spiegano che questo "è rispettato" e che anzi, "sono state anticipate alcune lavorazioni propedeutiche di circa un anno". Confermata dunque al momento la data del 2029. Verrà inoltre fatta la valutazione di impatto ambientale dell'opera così come richiesto dai consiglieri di opposizione in Comune. 

Sui costi e sulla manutenzione l'assessore Piciocchi non mostra preoccupazione. Per quanto riguarda gli extra costi ricadranno su tutti gli italiani con l'aumento del pedaggio autostradale lungo tutta la rete gestita da Aspi. "La Sopraelevata non è a norma, è pericolosa e richiede una serie di costi anche onerosi per il Comune: spendiamo un milione di euro" all'anno precisa Piciocchi.

Altro tema di cui si è discusso è quello legato al collegamento tra il nuovo Waterfront di Levante in corso di realizzazione e il Porto Antico. L'idea è quella di creare una passeggiata ciclopedonale non più all'altezza delle aree portuali dove si trova Riparazioni Navali quanto invece progettare un percorso sulla corso Aurelio Saffi attraverso un ascensore che colleghi la strada all'area del Waterfront.

L'architetto Montanari della Renzo Piano Building Workshop spiega che "non ci saranno interferenze con il progetto del Waterfront di Levante in corso di realizzazione e che la sopraelevata non potrà essere bloccata prima dell'apertura del tunnel dai suoi ingressi e uscita di levante e ponente. 

Tra le altre tematiche affrontate nel corso della commissione c'è quella legata al Parco della Lanterna che prevede l'installazione di 800 alberi nei pressi della Lanterna di Genova, gli studi sulla mole di traffico previsti, eventuali costi extra di bonifica e ancora il percorso dei mezzi pesanti per accedere al porto. Focus anche sugli edifici da abbattere per la realizzazione dell'opera.