GENOVA - Lo spauracchio della possibile allerta meteo e del maltempo in arrivo nel Nord Italia riporta al centro la questione della pulizia degli alvei di rivi e torrenti. Da agosto, come infermo il presidente del Municipio Media Val Bisagno Maurizio Uremassi, sono iniziati i lavori di pulizia del greto del Bisagno. Macchine al lavoro in questi giorni lungo la zona San Sebastiano, Gavette e Ponte Carrega.
"La programmazione dei lavori è stata fatta in primavera - spiega Uremassi -. I lavori stanno andando avanti, entro la fine di agosto arriveremo a pulire fino al ponte di Sant'Agata, poi ci occuperemo degli altri rivi e torrenti come rio Geirato e rio Torbido. Qui dovremo completare la pulizia intorno a metà-fine settembre".
Oggi camminando sul ponte Castelfidardo a Sant'Agata si vedono le piante incolte e cresciute s bordo del torrente fino a superare l'altezza della strada. Non mancano le polemiche sui social soprattutto da parte dei cittadini che manifestano la propria preoccupazione in vista dell'imminente arrivo delle prime piogge autunnali.
La risposta del presidente del Municipio a chi critica è chiara e netta: "Molti dopo l'alluvione in Romagna hanno parlato di ritardo da noi nei lavori di messa in sicurezza. Ma ricordo che se iniziano troppo presto rischiamo di distruggere l'ecosistema presente nel Bisagno: ci sono aironi, anatre, cormorani e altri uccelli migratori che nidificano. Poi sul leggero ritardo c'è anche da considerare che non possiamo costringere le persone a lavorare alle due del pomeriggio con 40 gradi". Infatti in queste settimane di grande caldo più volte è partito il protocollo di tutela sanitaria per i lavoratori.
Non tutto il Bisagno quest'anno è stato sottoposto ai lavori di pulizia del greto del torrente. "Le piante si devono sfalciare ogni due anni - spiega Uremassi -. Da Prato al Giro del Fullo i lavori sono stati fatti l'anno scorso e quindi verranno rifatti l'anno prossimo, e lo stesso vale per le zone che stiamo pulendo ora. Le piante cresciute in un anno infatti sono moribide, cresciute poco e non enormi, quindi un'eventuale ondata le piega ma non le trascina giù così come l'erba".
L'attesa per la piena messa in sicurezza del Bisagno è per la fine dei lavori dello scolmatore. "Dopo le diverse traversie i lavori sono ripresi a pieno ritmo. Nella primavera-estate del 2025 sarà pronto. Se come dice qualcuno noi portassimo via la terra dal greto del torrente ora per abbassare il livello sarebbe una spesa inutile. Il nostro obiettivo è tenere puliti gli alvei, poi se arriva un'ondata alluvionale 500ennale allora..." conclude il presidente del Municipio Media Val Bisagno Uremassi.
IL COMMENTO
Un respiro per non dimenticare, ecco perché Breathe ci può aiutare
Blazquez, basta mezze parole: è il momento di dire tutta la verità