GENOVA - Una giornata di team building aziendale si è trasformata nell'occasione di ripulire la spiaggia di Sturla da circa 250 chili di rifiuti: circa 50 persone si sono radunate sul litorale genovese e guidate dai volontari dell'organizzazione Plastic Free hanno raccolto legno, ferro, plastica, due pneumatici di motorino e circa mille mozziconi, che sono il secondo rifiuto più presente nei nostri mari quasi a parimerito con le bottiglie di plastica, che guidano la classifica.
"L'obiettivo è quello di sempre, sensibilizzare le persone sulla pericolosità dell'inquinamento da plastica ma non solo - spiega Claudio Canepa, referente per la Liguria di Plastic Free -. Abbiamo tante persone con noi oggi, grandi e bambini, e ci fa molto piacere".
Durante gli eventi di Plastic Free in tutto il territorio genovese sono stati raccolti oltre 6 tonnellate di rifiuti e 76mila mozziconi. Tra le battaglie promosse dall'organizzazione c'è anche quella contro la dispersione di palloncini nell'ambiente, tema al centro di una mozione presentata dal consigliere comunale di Vince Genova Valter Pilloni durante l'ultimo consiglio: "Siamo contro il rilascio dei palloncini in aria, perché poi ricadono sull'ambiente - spiega ancora Canepa -. Se si lascia un mozzicone per terra si è passibili di sanzione come se si lascia in giro un sacchetto della spazzatura ma non se si rilascia un palloncino in aria. Si può celebrare una festa o un evento in tanti modi, senza rilasciare palloncini. Anche se sono biodegradabili spesso hanno un cordino in plastica e la biodegradabilità ad ogni modo richiede qualche mese: durante questo tempo il palloncino in acqua mette a rischio pesci, uccelli e tartarughe. È molto più pericoloso di quello che sembra".
Proprio le tartarughe sono al centro di un progetto dell'organizzazione, "ne abbiamo salvate circa 180 negli ultimi anni - racconta Canepa -, spesso ingeriscono palloncini perché li scambiano per meduse e tendono a mangiarli. Chiediamo una piccola modifica in un'abitudine che ormai dovrebbe essere superata".
IL COMMENTO
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