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Genova terza città in Italia per numero di immobili di ampie dimensioni. Confcommercio e Fimaa hanno organizzato una giornata dedicata al tema: "Il declassamento si scontra con le problematiche fiscali"
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di Andrea Popolano

 

 


GENOVA - È sempre più difficile vendere le abitazioni più grandi e per questo gli esperti del settore suggeriscono come soluzione il frazionamento con la divisione delle abitazioni in modo da ridurre la metratura, agevolare la compravendita e far aumentare il valore dell'immobile stesso. Ma non solo, dopo i due anni di boom del 2021 e 2022 dall'anno scorso il mercato è andato in crisi subendo un rallentamento a causa del rialzo dei prezzi dei mutui. Oggi sempre più spesso aumenta la domanda per le locazioni ma il mercato non è in grado di soddisfare le richieste, ed ecco che i prezzi degli affitti aumentano.

Focus sul mondo immobiliare al Palazzo della Borsa di Genova. Particolare attenzione è stata data al percorso di frazionamento e declassamento degli immobili. L'evento è stato organizzato da Confcommercio e FIMAA (Federazione italiana mediatori agenti affari). All'incontro hanno partecipato il presidente nazionale FIMAA Santino Taverna, il presidente FIMAA Genova Luca Del Guasta e il presidente di Confcommercio Genova Alessandro Cavo oltre al segretario generale di Confcommercio Genova Maurizio Caviglia.

A Genova come in altre grandi realtà le case di grandi metrature (200 metri quadri in su) sono moltissime, figlie di uno sviluppo edilizio nato in periodo in cui le famiglie erano numerose. Oggi lo spaccato della società è diverso. 

"Le abitazioni grandi come ci sono a Genova hanno difficoltà ad essere ricollocate - spiega il presidente FIMAA Taverna -, nella maggior parte dei casi parliamo della classe A1, questi hanno necessità di essere frazionati e quindi declassati di categoria. Il discorso è complesso con l'agenzia del territorio: la riduzione della metratura per ottenere il declassamento si scontra con le problematiche fiscali dell'agenzia del territorio e agenzia delle entrate. È un problema che va affrontato e risolto".

E allora serve intervenire per riadattare il sistema alle condizioni e al mercato attuale: "Negli ultimi 20 anni il mercato immobiliare ha subito delle modifiche, andrebbero rivisti le esigenze anche sulla base dell'efficientamento energetico, i costi degli immobili degli appartamenti da 200-300 metri quadri porta delle spese importanti. Nel 2021 e nel 2022 il mercato è andato bene, il 2023 è stato aggravato anche dalle situazioni internazionali: la guerra in Ucraina e ora in Medio Oriente con la crisi del Canale di Suez hanno portato ad aumentare il costo delle materie prime, c'è una forte flessione. Per questo il mercato si sta spostando verso la locazione ma non ci sono gli immobili per rispondere alla domanda in aumento e quando il mercato è così compresso questo crea disagi soprattutto alle famiglie meno abbienti" conclude Taverna. 

"Fino a qualche anno fa Genova era al primo posto in Italia per quanto riguarda il tasso di densità di edifici che ricadano nella categoria A1, oggi invece dopo evidenti manovre da parte di tanti privati che hanno portato gli immobile dalla classe A1 alla classe A2 siamo passati alla terza posizione. Le aree dove questo passaggio è avvenuto sono quelle più decentrate, qualcosa si può ottenere anche nelle zone residenziali. C'è da dire che un immobile di grande metratura che viene suddiviso porta a un aumento del valore dell'immobile stesso, questo perché più sono grandi meno valore hanno al metro quadro" conclude il presidente FIMAA Genova Del Guasta. 

 

 

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