GENOVA - Sono 13 le persone che vivevano per strada a Genova e che sono morte nel 2023. A tenere il conto la Comunità di Sant'Egidio che per domenica 18 febbraio organizza una messa alle 11.30 nella basilica della SS. Annunziata del Vastato per ricordare chi ha perso la vita in strada negli ultimi anni.
"La situazione di chi vive in strada oggi è più dura di quella di un tempo - spiega a Primocanale don Maurizio - non abbiamo un aumento significativo ma il disagio aumenta".
Negli ultimi 3 anni sono morte 30 persone in strada e solo 4 avevano più di 70 anni, il 70% muore tra i 45 e i 65 anni, l'età media è di 58 anni, quindi chi vive per strada vive 30 anni meno di chi ha una casa.
"Negli ultimi 9 anni circa 30 persone seguite dalla Comunità di Sant'Egidio sono riuscite a cambiare vita e proprio per questo secondo noi - conclude don Maurizio - bisogna continuare a implementare questi servizi".
La celebrazione, presieduta da don Maurizio Scala, è in memoria di Pietro Magliocco, una delle prime persone conosciute dalla Comunità di Sant’Egidio durante il servizio serale a chi vive per strada a Genova. Dormiva nella stazione FS di Sampierdarena: da vari giorni malato di polmonite, moriva la notte stessa del suo ricovero in ospedale l’11 febbraio 1993. Aveva 57 anni.
Attorno alla sua memoria è cresciuto negli anni, a Genova, in connessione con iniziative analoghe a Roma e in tutta Italia, un largo movimento di solidarietà, con numerose persone di ogni età, che la sera visitano le stazioni e gli altri luoghi dove vivono i senza dimora, portando cibo, bevande calde, sacchi a pelo e coperte. Ma sono state anche individuate soluzioni alternative alla strada che hanno permesso ad alcuni di intraprendere percorsi di riabilitazione e riscatto.
IL COMMENTO
Situazione drammatica, presidente Meloni serve incontro urgente
La Liguria vuole tornare a correre, al via i cento giorni di Bucci