GENOVA - Al via la missione di Music for peace per portare aiuti nella Striscia di Gaza. Il team composto da Stefano Rebora, Matteo Di Domenico, Matteo Montaldo sono in partenza dall'aeroporto di Bergamo per l'Egitto. I container sono in arrivo al Porto di Alessandria di Egitto e il coordinamento è con l’Ambasciata Italiana in Egitto e la mezzaluna rossa egiziana. L’obiettivo è consegnare in prima persona i materiali all’interno della Striscia, effettuando la distribuzione alla popolazione civile unitamente alla ONG partner e i nostri referenti locali.
La missione è fortemente voluta da Music for Peace e dalla cittadinanza italiana che ha contribuito in massa al reperimento degli aiuti. "Questa è una missione di prova, 60 le tonnellate in arrivo al porto egiziano, una quantità esigua per il nostro modus operandi, ma è necessario comprendere la reale fattibilità dell’intervento e proprio da questo dipenderà la prossima partenza per cui Music for Peace è già al lavoro. L’intenzione è arrivare a 10 container nei prossimi mesi - spiega Stefano Rebora presidente di music for peace - contiamo sull’aiuto di tutti i media per mantenere alta l’attenzione. Ricordiamo prima di tutto che siamo esseri umani e in quanto tali abbiamo il dovere di occuparci di chi ha bisogno di aiuto, soprattutto nel caso di civili inermi e bambini e bambine".
Rebora (Music for peace): "Così a Gaza cuciniamo duemila pasti ma goccia nel mare"
La situazione in cui i civili palestinesi si trovano attualmente è tra le più preoccupanti a livello mondiale, secondo l'ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari oggi a Gaza una persona su quattro è affetta da grave malnutrizione, si tratta di oltre mezzo milione di persone e bambini, donne in gravidanza e anziani sono a rischio mortalità. La maggior parte della popolazione rimane sfollata nell’area di Rafah, 1,5 milioni di civili restano ammassati in un lembo di terra privi di ogni presidio medico e alimento.
IL COMMENTO
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