NEW YORK - 72 dollari per un bianco che arriva dai Colli di Luni, 58 per una bottiglia di un altro vermentino del Levante: succede di sentirsi improvvisamente a casa nel cuore di Central Park, a due passi dall'Upper East Side. Anche a New York sono arrivati i vini liguri, segno di come il mercato americano si sia accorto delle 'eroiche' eccellenze che i vigneti della Liguria producono ogni anno. A confermare la crescita dell'export per alcune cantine è Marco Rezzano, presidente dell'Enoteca Regionale, che spiega a Primocanale come "le aziende vinicole più grandi in Liguria stiano sempre più crescendo anche in termini di esportazioni e guardano al mercato americano con interesse".
"Anche all'estero si è scoperto che i vini liguri non hanno niente da invidiare agli altri della nostra penisola, con la Regione stiamo valutando la partecipazione a manifestazioni mirate già il prossimo anno negli Stati Uniti e non solo"
Complice di questa attenzione ai prodotti del nostro territorio, è anche la partecipazione alle grandi fiere internazionali: a giugno la Liguria, ad esempio, ha partecipato alla 68° fiera Summer Fancy Food Show proprio a New York. E i prezzi nel menu sono in linea con i "competitor" italiani, ma anche con le bottiglie in arrivo dalla più vicina California o dalla Francia. Nel caso dei vini liguri, però, oltre ai costi tra spedizioni e dazi, Rezzano ricorda che bisogna anche tener conto degli elevati costi produttivi della Liguria.
"Si è fatto un raffronto con le vicine colline toscane, dove il rapporto del lavoro rispetto ad un ettaro di vigneto è di 200 ore rispetto alle 1800 ore per un solo ettaro in Liguria, dove non è possibile meccanizzare la produzione, c'è un'elevata pendenza, costi enormi: il risultato, però, è di ottenere vini unici"
E l'unicità comporta anche una produzione decisamente più ridotta rispetto ad altre regioni, con vigneti a picco sul mare delle Cinque Terre o che si snodano su terrazzamenti uno sopra all'altro. La crescita dell'export sta andando di pari passo con una maggiore sensibilità dei ristoratori liguri, che sempre più scelgono vini liguri per accompagnare i loro piatti. Cosa che ricercano sempre più anche i turisti stranieri, attenti ad assaggiare le specialità del territorio. Nel dubbio - da buona genovese - il vermentino preferisco sorseggiarlo in Liguria e non a New York, ma è bello veder riconosciuta l'eccellenza del territorio anche oltreoceano.
IL COMMENTO
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