Attualità

Nonostante i miglioramenti resta la necessità di affrontare il consumo di cibo processato e monitorare gli scarti alimentari.
1 minuto e 46 secondi di lettura
di Dario Vassallo

La qualità delle mense scolastiche nei Comuni di Genova e Savona mostra segnali di miglioramento secondo il 9° Rating dei menù scolastici 2023-2024 recentemente presentato alla Camera dei Deputati. L'indagine, condotta dall'osservatorio Foodinsider, ha analizzato un campione rappresentativo di circa un terzo delle mense italiane, escludendo per ora i Comuni di Imperia e La Spezia. Genova si posiziona al 39° posto nella classifica con un punteggio di 115 punti, in netta crescita rispetto agli 84 punti ottenuti nella precedente rilevazione. Anche Savona ha registrato un miglioramento, collocandosi al 34° posto con 123 punti, rispetto ai 110 punti dello scorso anno. Nonostante questi progressi, entrambi i principali Comuni liguri rimangono però lontani dalla vetta della classifica guidata da Sesto Fiorentino con un punteggio di 248 punti, seguito da Fano e Parma con 243 punti.


Un'analisi dei menù scolastici


Il rapporto ha utilizzato un questionario ad hoc chiamato 'Menù a punti' per valutare l'equilibrio e la qualità degli alimenti proposti nei menù scolastici. Tra le osservazioni più interessanti emerge che solo il 20% dei menù italiani include la frutta secca, nonostante le sue riconosciute proprietà nutrizionali. Le scuole che si distinguono per l'inclusione di ingredienti come mandorle, pinoli e noci sono Cremona, Siena, Genova e Modena. Tuttavia, l'indagine ha messo in luce anche aspetti preoccupanti: è aumentato il consumo di cibo processato e, secondo quanto riportato da numerosi insegnanti, è diminuita la percentuale di pasto effettivamente consumato dagli studenti. Le scuole che ottengono i migliori risultati sono quelle che offrono educazione alimentare, hanno cucine interne e garantiscono ai bambini più tempo per il pranzo in ambienti meno rumorosi.


La necessità di monitorare gli scarti alimentari


Un altro punto critico emerso dal rapporto è la scarsa attenzione al monitoraggio degli scarti alimentari. Secondo Foodinsider queste rilevazioni sono fondamentali per comprendere e affrontare il fenomeno del ridotto consumo dei pasti anche se sono le realtà scolastiche che si stanno dimostrando sensibili a questo problema. In conclusione, mentre Genova e Savona mostrano segni positivi nel miglioramento delle mense scolastiche, resta ancora molto da fare per raggiungere standard più elevati e garantire una nutrizione adeguata agli studenti. La sfida è aperta e richiede un impegno collettivo da parte delle istituzioni e delle comunità locali.