
Le associazioni dei consumatori liguri e imperiesi compatte, tra cui Assoutenti, Adiconsum, Adoc, Codacons, Federconsumatori e Lega Consumatori, hanno annunciato oggi l'organizzazione di un presidio presso il Consiglio Regionale della Liguria per chiedere la revoca del commissariamento dell'ATO Imperiese e il ritorno alla normalità nella gestione del servizio idrico. "Una situazione che, se prolungata, rischia di sfociare in un vuoto democratico, creando un sistema di governo del servizio idrico asimmetrico e partigiano, con vantaggi per Rivieracqua e danni per i diritti degli utenti" spiegano.
Una situazione ormai insostenibile
Le associazioni denunciano una situazione ormai insostenibile, in cui l'ente commissariale prende costantemente le parti dell'impresa e non quelle degli utenti. Dal luglio 2024, il commissario si è rifiutato di incontrare le associazioni dei consumatori riconosciute dalla legge regionale, creando un clima di totale chiusura. Per questi motivi, le associazioni unite chiedono al Consiglio Regionale e alla Giunta della Regione Liguria di fermare l'attività commissariale nell'ATO Imperiese. Il commissariamento ha già adempiuto ai suoi obiettivi iniziali, tra cui l'aggiornamento del Piano d’Ambito, l'approvazione del programma degli interventi, del piano economico-finanziario, del piano tariffario e del modello gestionale e organizzativo, al fine di garantirne la sostenibilità e preparare l’eventuale nuovo affidamento del servizio idrico integrato. Tuttavia, ora il commissariamento non ha più una giustificazione valida, soprattutto considerando i costi elevati che comporta, pari a circa 200.000 euro l'anno. In assenza di motivazioni per la sua prosecuzione, questo potrebbe configurarsi come danno erariale, con risorse pubbliche sprecate per una figura che non è più necessaria.
"Il commissariamento sta portando avanti atti che vanno oltre i limiti del suo mandato"
Inoltre, il commissariamento sta portando avanti atti che vanno oltre i limiti del suo mandato, come interventi legali in cause che riguardano i rapporti contrattuali tra impresa e utenti, nonché disposizioni che violano i principi amministrativi. Un esempio significativo è il decreto del 21 febbraio relativo alla depurazione nel comune di Andora, per il quale è stato previsto un ricorso al TAR. Questi atti rischiano di limitare e ostacolare i diritti degli utenti, come sta accadendo in altre province liguri. Infine, il commissariamento non ha la competenza per disciplinare le carte dei servizi e i regolamenti per la risoluzione alternativa delle controversie, che devono essere adottati dal gestore del servizio idrico attraverso un confronto diretto e normale con gli utenti, sotto la supervisione di chi è realmente competente, e non del commissario.
Per queste ragioni, le associazioni dei consumatori promotrici del presidio chiedono di essere ricevute dai capigruppo del Consiglio Regionale e dall'Assessore al servizio idrico, con la speranza che si possa rapidamente tornare alla normalità istituzionale nell’ATO Imperiese.
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