"Non eravamo abituati agli americani che ci imponessero dei dazi, questa cosa ci sconvolge, è. Il problema è che non siamo capaci di bluffare, dovremo far finta di stringere degli accordi in cui consegniamo ai cinesi, questo allarmerebbe molto gli americani ma non abbiamo questo coraggio e non abbiamo questa unità di intenti, quindi i dazi ce li teniamo e basta" così Dario Fabbri analista geopolitico e direttore della rivista di geopolitica Domino oggi a Genova per un evento al Palazzo della Borsa ha affrontato il tema dei dazi Usa e come impatteranno sul Paese. Al momento tra Stati Uniti e Unione europea prevale l'alta tensione.
Secondo l’analisi della Bce le tariffe Usa incideranno per il 25% sulle importazioni dall’Europa andando a ridurre la crescita dell’area dell’euro di circa 0,3 punti percentuali nel primo anno. A spiegarlo è stata la presidente della Bce Christine Lagarde nel suo intervento in Commissione Economia al Parlamento europeo. Una situazione che vede la Liguria fortemente interessata visto che è una delle regioni più colpite. Secondo l'Istat infatti sono oltre 700 le aziende liguri vulnerabili tra import ed export.
Secondo l'esperto di geopolitica i dazi dureranno per un po'. "C'è anche da dire che le piccole e medie imprese italiane così come le grandi di adatteranno o proveranno ad adattarsi. Bisogna anche dire che noi parliamo di dazi sull'Europa ma in realtà vanno a colpire alcuni territori specifici come Italia, Germania, Francia e in parte l'Olanda. Sono dazi di rabbia, l'America ce l'ha con noi, conosciamo la retorica trumpiana e molto probabilmente anche un'amministrazione Usa non porterà a smantellare la misura da un giorno all'altro.
Ma i dazi Usa e la complessa scacchiera geopolitica attuale potrebbero aiutare l'Europa a unirsi maggiormente rispetto al passato? La risposta di Fabbri è netta: "Le avvisaglie direi che non mostrano una grande unità, anche per quanto riguarda il tema del riarmo vediamo che ognuno va per conto suo: la Germania ha già approvato il suo, noi cerchiamo di trovarcelo a debito senza però sforare in modo da non avere poi ripercussioni sul mercato. A livello europeo non c'è un debito comune a cui affidarci. L'unica questione che unisce l'Europa è quella legata alla politica commerciale, penso che da questo punto di vista avremo una risposta ai dazi unita. Per il resto non ci sono avvisaglie di maggiore unità politica o militare".
E sull'ipotesi che l'Europa possa mettere dei dazi sulle "big tech" Usa. "Nessuno ce lo vieta, non è mai stato fatto nel passato. Peraltro alcune di queste "big tech" non sono amate dagli Usa come ad esempio Google, però ci vuole un'unità politica da questo punto di vista che al momento non vedo ma che forse emergerà, vedremo".
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