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La dura lotta dell’artigianato dolciario per mantenere la qualità nonostante l’aumento dei costi
2 minuti e 3 secondi di lettura
di Au. B.

Che siano uova di cioccolato, colombe o quaresimali, a Pasqua si cerca sempre di portare un po' di dolcezza sulla tavola e anche quest'anno il settore artigiano sa di poter contare sull’affetto dei propri clienti. Ma la situazione non è delle migliori.

I dolci della tradizione pasquale sono una fetta molto importante delle imprese artigiane del settore dolciario. Pasticceria fresca e secca, gelati, confetteria, biscotti, cacao: oltre 53mila imprese in Italia sono impegnate nei consumi pasquali e le imprese artigiane rappresentano il 70,3% del settore. A Genova sono 691 le pasticcerie e imprese dolciarie artigiane e in questi giorni sono impegnate più che mai per rispondere alle richieste anche dell’ultimo minuto. 

Il costo del cacao è aumentato di oltre il 200%

"Stiamo fronteggiando una crisi dei prezzi delle materie prime come non si vedeva da decenni - dice Eugenio Boccardo, titolare di Viganotti e responsabile dolciario di Confartigianato Genova. "Nell’ultimo anno e mezzo il costo del cacao è aumentato di oltre il 200%, ma il potere d’acquisto del consumatore è rimasto quello di sempre, quindi noi abbiamo dovuto per forza alzare i prezzi, ma non abbastanza da coprire tutti i rincari. Cerchiamo di ottimizzare sulle spese, facendo acquisti intelligenti per sopperire all’aumento dei costi senza diminuire la qualità, ma comunque è una situazione che blocca gli investimenti e frena lo sviluppo".

Ancora difficile reperire la manodopera qualificata

I dati confermano che i consumatori cercano di restare fedeli nonostante i rincari: il primo bimestre 2025 registra un +1% nelle vendite al dettaglio dei beni alimentari. Ma nello stesso periodo continuano a crescere anche i prezzi delle materie prime: cacao (+68%), caffè (+88,5%) e olio di palma (+74%) per citarne solo tre. E non sono solo i costi ad affliggere le imprese artigiane: la diffusa difficoltà nel reperire la manodopera qualificata si sente anche nel settore dolciario. In Liguria la situazione sembra in miglioramento, ma non abbastanza. "Ci sono stati molti pensionamenti - spiega  Boccardo - e il calo demografico influisce sui rimpiazzi". 

Ma il fatto che in Liguria tra il 2023 e il 2024 la percentuale delle figure professionali difficili da reperire nei settori della panetteria e della pasticceria sia scesa dal 66% al 53% dimostra che se si interviene, le cose possono migliorare. Le iniziative danno frutti e, in una situazione che resta critica, continuare a investire nella formazione e nell’orientamento è più che mai necessario. 

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