14 marzo 2022, esattamente 43 mesi fa il crollo di ponte Morandi e le sue 43 vittime. Domani si chiuderanno le difese e sempre domani il giudice dirà quando questa prima parte processuale terminerà. Per Egle Possetti, presidente del Comitato ricordo vittime crollo ponte Morandi, è ancora una volta inaccettabile sentire da parte della difesa la parola "suggestione" davanti a 43 morti.
"Oggi è un giorno complicato, certo, ma ogni giornata è stata complicata... In aula si sentono delle cose che non si sarebbero mai volute sentire e in questa data - 43 mesi dopo il crollo - è in particolar modo difficile", racconta Possetti a Primocanale.
"Le difese degli imputati sono strenue, i difensori fanno il loro lavoro ovviamente, ci sono elementi diversi per ogni imputato ma a volte certe affermazioni che sentiamo fare, la solita 'suggestione' ripetuta da molti avvocati, voler fare in modo che tutto ciò che è stato detto nell'incidente probatorio venga annullato... Tutto ciò non ci fa bene", continua Egle Possetti. "La parola suggestione continua a tornare, peccato che 43 persone abbiamo perso la vita".
E con la ripresa odierna dell'udienza preliminare ci si avvia verso un momento importante del processo: domani, martedì 15 marzo, dovrebbero infatti terminare le difese, spiega Possetti: "E poi capiremo se ci saranno repliche da parte della Procura. Domani sapremo dunque quando si chiuderà questa fase. Attendiamo con ansia queste ultime fasi della prima parte processuale".
IL COMMENTO
Situazione drammatica, presidente Meloni serve incontro urgente
La Liguria vuole tornare a correre, al via i cento giorni di Bucci