Caro Mario ti scrivo, così mi distraggo un po’…
Ancora una volta, (dopo il caso di Luigi Leone), leggo il commento dell’altro mio ex caro direttore Mario Paternostro e a mia volta commento, sperando di non apparire solo una commentatrice di commenti altrui. I loro scritti mi sono da stimolo per riflettere, e così mi permetto di farlo.
Mario immagina, con l’ironia che lo contraddistingue, che cosa succederebbe nello scenario politico genovese di una impolverata Genova, se approdasse una lista Fedez. Immagino che un anziano che legge questo articolo si domanderà “ma chi u l’è stu Fedes?” già, pure il nome a Genova, città notoriamente non proprio in mano ai giovani, sarebbe impronunciabile perché sappiamo che la “z” per molti, soprattutto di una certa età, è una sconosciuta. Ebbene, solo a doverlo descrivere che cosa gli potremmo dire? È un cantante, forse anche bravo (io non so giudicare le doti canore) ma sicuramente di successo: pienone ai concerti, spesso i suoi dischi sono i più venduti, nelle classifiche è sempre in testa e soprattutto, sì soprattutto, come ricorda Mario, fa 13 milioni di follower su Instagram. Qui urge di nuovo una spiegazione, sempre a quegli anziani che non riescono a pronunciare la “z”: i follower sono, diciamo, i seguaci di una persona su Instagram, e Instagram è un social media con foto e commenti ecc. Oltretutto bisogna sommare ai suoi followers anche quelli della moglie, la socialite Chiara Ferragni, che ne totalizza ben il doppio, quasi 26 milioni, che sommati a quelli del maritino fanno quasi 40 milioni. Di giovani, presumibilmente, che preferiscono sentirsi dire – e ci credono - dai due tatuati (non è una critica, è una constatazione ad uso pittoresco), piuttosto che da un politico, che “la bocciatura del ddl Zan è uno scandalo”, oppure da loro piuttosto che da un medico che la bronchiolite, (che ha colpito anche la loro piccola Vittoria) è un nemico duro, da non sottovalutare, oppure altre affermazioni in cui talvolta si sono cimentati, e che sfiorano la politica, anzi entrano pesantemente in politica. Si vaccinano e postano le foto ed ecco che scatta la corsa ai vaccini da parte dei più giovani (ma mmmmagariii), e così via.
Insomma, anche io sarei curiosa di vedere che cosa potrebbe succedere se una lista Fedez scendesse in politica, a Genova. Del resto trovo geniale un suo brano estivo, leggerissimo ma tagliente come una lama, quando cantava… “Salvini sul suo blog, ha scritto un post, dice che se il mattino ha l’oro in bocca si tratta di un rom…” che forte! Che sballo! Che acutezza! Un tempo, quando Mario era giovane, e non esistevano ancora i social (che peraltro non esistevano neppure quando ero giovane io) una persona diventava politico perché o 1- ci credeva o -2 voleva far soldi o 3- voleva avere potere, o tutti e tre insieme. Poi, dopo essere planato in politica, planava in tv. Oggi con Facebook, Instagram e company, è il contrario: prima diventi famoso per qualche motivo (di solito tette al vento, belle canzoni, deretani prorompenti) e poi già che ci sei fai politica, cioè dici la tua sui vari temi – se hai qualcosa nella zucca - e scopri che fai opinione. Mi sarebbe piaciuto che un genio (vero) della musica e delle parole come De Andrè avesse avuto a disposizione i social: magari avrebbe esternato concetti pure un po’ più elevati di quanti se ne sentono oggi in giro, perché le sue canzoni erano elevate e sottili. E allora magari sarebbe diventato pure presidente della Repubblica…
IL COMMENTO
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