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Cronaca

A processo ci sono 59 persone tra ex dirigenti e tecnici di Autostrade e Spea, ex ed attuali dirigenti del ministero delle Infrastrutture e del Provveditorato delle opere pubbliche della Liguria
2 minuti e 1 secondo di lettura
di Tiziana Oberti

GENOVA - Autostrade per l'Italia e l'ex società gemella addetta al controllo e manutenzione della rete, Spea, escono definitivamente dal processo sul crollo di Ponte Morandi che a Genova il 14 agosto 2018 provocò la morte di 43 persone. Il collegio, presieduto dal giudice Paolo Lepri, ha deciso infatti che non saranno responsabili civili accogliendo così la richiesta di esclusione su cui la procura aveva espresso parere favorevole.

A processo ci sono 59 persone tra ex dirigenti e tecnici di Autostrade e Spea, ex ed attuali dirigenti del ministero delle Infrastrutture e del Provveditorato delle opere pubbliche della Liguria. Secondo l'accusa tutti sapevano delle condizioni del ponte ma non sarebbero state fatte le manutenzioni per risparmiare. In caso di condanna saranno i singoli imputati a pagare i risarcimenti, salvo le possibilità di cause civili. Se questi non avessero abbastanza risorse le parti civili rimarrebbero a mani vuote.

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Per Emmanuel Diaz, fratello di Henry una delle 43 vittime, il patteggiamento di Aspi e Spea è il punto centrale: "Ora siamo costretti a osservare tutto, questa esclusione potrebbe sembrare un'offesa ma in realtà, hanno tenuto conto del patteggiamento che è un elemento gigantesco contro gli imputati. Va detto che tutto questo rafforza quello che stavamo difendendo, cioè che il quadro della Procura fosse molto chiaro, così ampio che ha spinto le società a patteggiare: ricordiamolo, mostriamolo".

Presenti in aula anche parte dei cittadini del quartiere di Certosa e il presidente di Assoutenti Furio Truzzi si è detto deluso ma pronto a 'combattere' per i cittadini di via Porro. "Non è una bella notizia, stava alla facoltà del giudice e noi rispettiamo la sentenza, ma attenti - ha detto Truzzi -: aggrediremo Spea e Autostrade da un punto di vista legale dagli altri procedimenti penali che attiveremo, non escludendo una 'class action'. Autostrade non è più privata, ora è pubblica con un codice etico ben diverso e quindi i diritti di queste persone devono entrare nel Dna dei nuovi dirigenti. Andremo fino in fondo, perchè questi cittadini devono essere rimborsati".

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Questa settimana udienza ancora solo martedì 20 settembre, salterà quella di mercoledì 21 per poi avere una sospensione di una settimana e riprendere mercoledì 28 con la decisione definitiva sulle parti civili e poi proseguire giovedì 29 e venerdì 30 settembre.

Tra queste anche il comitato ricordo vittime ponte Morandi. 

 

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