GENOVA -"Acqua, lavoro, energia, edilizia e povertà energetica e mobilità trasporti" sono questi i cinque punti della piattaforma delle rivendicazioni del movimento Friday for Future che a Genova ha portato in piazza oltre 500 giovani, ma non solo, studente e rappresentanti della società civile.
Una manifestazione partita alle 10 da piazza Bersaglieri d'Italia ed è sfilata da piazza Acquaverde, dalla stazione Principe, via Balbi e sino in piazza Corvetto per dirigersi verso il capolinea di piazza De Ferrari.
Molti gli striscioni, i cartelli e le bandiere per gridare ai politici di rispettare l'ambiente con provvedimenti immediati, in testa Fridays For Fortune" poi tanti altri slogan o associazioni, "Giustizia Climatica". "Italia Nostra". "distruggi il sistema che ci uccide", "siamo la natura che si ribella".
A guidare il corteo con il megafono in mano la portavoce di Friday for future di Genova Alice Maia Corso (nel video).
Una manifestazione, quella di Principe, partita con il botto per una valigia trovata dalla polizia abbandonata nei pressi di una fermata del bus a pochi metri dal punto del raduno dei manifestanti. Immediato è scattato il protocollo degli artificieri che hanno poi fatto brillare il borsone: dentro solo indumenti e oggetti personali forse una turista distratta. Dopo l'esplosione il corteo degli ambientalisti è partito.
Uno sciopero globale oggi in onda in contemporanea in tutto il mondo. Molti i messaggi esposti dai manifestanti: "Ci state bruciando il futuro". "Stop sussidi ai combustibili fossili", "L'unica transizione possibile è quella dal basso, siamo stufi di pagare i costi dell'inerzia del governo".
"La crisi climatica e sociale pesa soprattutto su di noi - spiega Anita, una delle manifestanti - venerdì è morto un ragazzo in alternanza scuola lavoro ed è il terzo, questo è inaccettabile. Siamo in piazza perché pretendiamo giustizia climatica e giustizia sociale".
Il lungo e colorato corteo si è fermato per alcuni minuti davanti alla sede dell'Università di Genova, che ha sempre sostenuto la causa climatica degli attivisti di #FFF, per un confronto con gli studenti universitari che hanno spiegato le iniziative messe in campo per ridurre le emissioni. Poi tutti a De Ferrari, per gridare rispetto per il clima e l'ambiente, fra gli i cartelli più curiosi quello più genovese di tutti "no planet no pesto".
IL COMMENTO
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