GENOVA - Durante i controlli di routine hanno trovato due cellulari all'interno di una cella al terzo piano del carcere di Genova Marassi, a quel punto, un sovraintendente e un agente, sono stati aggrediti dalle persone che occupavano la cella. Tutto è accaduto intorno alle ore 14 di questa vigilia di Natale. A raccontare l'accaduto è il segretario regionale della Uilpa polizia penitenziaria Fabio Pagani.
"Un sovrintendente e una agente sono stati aggrediti brutalmente dagli occupanti della cella (6 detenuti), procurando loro varie tumefazioni, contusioni. I due malcapitati poliziotti sono stati trasportati in ambulanza all'ospedale San Martino, salvati dal puntuale intervento dei rinforzi che sono riusciti a contenere i pericolosi detenuti" precisa Pagani.
Appena il giorno prima un detenuto che si trovava al pronto soccorso di Imperia è andato in escandescenza costringendo agenti e non solo a intervenire per bloccarlo. I casi di violenza sono ripetuti. Una situazione di emergenza quella delle carceri italiane che riguarda anche la casa circondariale di Marassi dove i sindacati denunciano una condizione di sovraffollamento. A Marassi ci sono 675 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 450.
Situazione di sovraffollamento che riguarda praticamente tutte le carceri della Liguria. Per questo dai sindacati arriva l'invito al nuovo governo di prendere di petto la situazione. "È assolutamente indispensabile e urgente – spiega ancora Pagani – incidere sui circuiti penitenziari, i detenuti che non vogliono sottoporsi al trattamento e che aggrediscono uomini e donne dello stato devono essere collocati in regimi stringenti. Al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e al Ministero della Giustizia chiediamo di accelerare sulla revisione del modello custodiale, ma anche di costituirsi parte civile nei procedimenti penali a carico di detenuti che abbiano aggredito e procurato lesioni permanenti agli operatori penitenziari e, conseguentemente, pure danni all’erario”.
In passato più volte in carcere a Marassi e non solo sono stati trovati nel corso di perquisizioni cellulari nascosti nelle celle e in alcuni casi anche coltelli (leggi qui).
Da pochi giorni intanto è stato nominato Doriano Saracino come nuovo garante regionale dei detenuti, il cui obiettivo, ha spiegato, deve essere quello di far sì che il carcere si svuoti di persone ma riempirsi di opportunità di lavoro, sportive, di formazione, per facilitare il reinserimento dei detenuti una volta che la pena sarà scontata" (Guarda qui).