Cronaca

Le manifestazioni iniziarono per la mancanza di un aumento di capitale e un piano industriale che eliminasse il rischio di cassa integrazione
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di Aurora Bottino

GENOVA - Sono stati denunciati alcuni dei lavoratori di Ansaldo Energia che il 13 ottobre occuparono l'Aeroporto Cristoforo Colombo di Genova.

Il blocco dello scalo aeroportuale genovese era avvenuto dopo una prima giornata di caos, con la città divisa in due e migliaia di operai in presidio sulla sopraelevata di Genova tra fumogeni e copertoni in fiamme. La seconda giornata di protesta era invece iniziata prima delle 6, proprio davanti alle portinerie di accesso dell'azienda. Poi una lunga camminata fino alla rotonda Castruccio dove il corteo si è scontrato con i poliziotti del reparto mobile. Il bilancio è stato di tre agenti feriti e 10 operai contusi. Già quel giorno si era saputo che molti dei lavoratori che avevano partecipato ai tafferugli avrebbero rischiato una denuncia, per lesioni o resistenza. Gli altri, per interruzione di pubblico servizio, ma non solo.

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Ad aiutare le forze dell'ordine sono state le telecamere presenti nella zona: ben 15 gli operai denunciati, due sono lavoratori portuali, "tra questi sono stati denunciati il coordinatore aziendale della Fiom e quello della Fim" si legge in una notte dei sindacati. Numerosi i reati contestati a vario titolo ai lavoratori: dal blocco stradale appunto, all'interruzione di pubblico servizio, dalla resistenza all'incendio, all'accensione di fumogeni, dal danneggiamento alle lesioni, queste ultime in riferimento al lavoratore che aveva colpito con un martello un poliziotto del reparto mobile all'ingresso dell'aeroporto Colombo.

"Rileviamo che nell'Italia, che l'articolo 1 della nostra Costituzione definisce fondata sul lavoro, vengono denunciati per manifestazioni pacifiche lavoratori in lotta per evitare il fallimento della propria azienda e per difendere il proprio posto di lavoro - si legge nella nota -. Va da sé che nessuna denuncia potrà bloccare le lotte dei lavoratori, a volte necessarie, per far ascoltare la loro voce e per la difesa delle loro condizioni".

Le manifestazioni iniziarono per la mancanza di un aumento di capitale e un piano industriale che eliminasse il rischio di cassa integrazione. A fine giornata dopo l'occupazione dell'aeroporto arrivò la lettera che annunciava una ricapitalizzazione da parte del maggior azionista di Ansaldo, Cassa Depositi e Prestiti.

Solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori di Ansaldo Energia arriva dalle Segreterie Cgil Genova e Liguria. "La difesa dei posti di lavoro e delle fabbriche sono parte del movimento sindacale - si legge nella nota -. La storia passata e recente del nostro Paese è costellata di episodi nei quali i lavoratori si sono distinti per aver difeso le fabbriche e per la lungimiranza con la quale hanno saputo vedere oltre garantendo il futuro di siti produttivi strategici per il Paese.

"Genova stessa è stata teatro di grandi proteste in occasione delle lotte per non far chiudere il cantiere navale di Sestri Ponente che oggi, grazie a quelle lotte, continua a costruire navi tra le più belle del mondo. La Cgil pertanto è vicina e solidale con i lavoratori che hanno lottato per i propri diritti e per il loro futuro e sarà al loro fianco anche in questa battaglia che li vede coinvolti nelle denunce per le manifestazioni a difesa del loro lavoro e di tutta Ansaldo Energia".