GENOVA- Era uscito per un giro in bici e non è più tornato. Dopo ore di ricerche il biker scomparso ieri mattina è stato trovato morto nella notte in un canalone a 60 metri da uno dei sentieri più battuti del Righi, quello che scorre da Creto a Trensasco.
La vittima, un medico genovese, Gianfranco Scasso, 60 anni, era uscito di casa in bici la mattina. L'allarme è stato lanciato dalla moglie nel primo pomeriggio che dopo avere tentato inutilmente di rintracciare il marito sul cellulare ha avvertito il 112.
Le ricerche dei vigili del fuoco sono iniziate subito e sono durate fino alla mezzanotte. Vi hanno preso parte oltre al soccorso alpino un numero straordinario di persone, circa una quarantina di persone, tra cui tantissimi scout, mobilitati dal tam tam dei social dal figlio della vittima.
A permettere di individuare il corpo è stato il rinvenimento della bicicletta a pochi metri dal sentiero scorta da un poliziotto fuori servizio abitante nella zona che ha preso parte alle ricerche: il corpo era sessanta metri più in basso, in un canalone. L'uomo era già morto, inutili i tentativi di rianimazione dei medici del 118. Dalla prima ispezione sul cadavere svolta dal medico del 118 l'uomo potrebbe essere morto sul colpo a causa delle vaste ferite riportate nella caduta.
Il cadavere è stato recuperato nella notte dai vigili del fuoco di Genova. Le operazioni sono durate fino alle prime ore della mattina, sul posto anche il reparto cinofili dei pompieri di Genova.
Gianfranco Scasso abitava a Castelletto e aveva lo studio di medico di base in corso Mentana, nella stessa zona. Era diventato un biker da anni, da quando aveva lasciato il suo sport preferito: il calcio. Da ragazzo era stato un promettente centrocampista nelle giovanili del Genoa e poi nel Quinto. Piedi buoni e grande visione di gioco, poi con il passare degli anni si era dedicato al suo lavoro di medico e aveva scelto come lo sport la mountain bike, una passione a cui dedicava tutto il suo tempo libero. Una passione che gli è costata la vita in un sentiero, quello appunto per Trensasco, fra i più suggestivi e battuti dagli escursionisti: apparentemente facile, in pianura e tracciato, ma di fatto assai pericoloso per i biker perché s'insinua fra canaloni e dirupi e pieno di grosse pietre che possono fare slittare le ruote delle biciclette.
IL COMMENTO
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