GENOVA - Era sotto l'effetto della cocaina l'uomo al volante del furgone che ha speronato la bicicletta elettrica di Claudia Amoroso in via Buozzi, davanti a piazza Dinegro, uccidendola.
A dare la notizia l'edizione del Secolo XIX. La conferma, dopo che già le primi analisi avevano indicato la possibile assunzione nelle ore precedenti all'incidente mortale, è arrivata dalle controanalisi che segnalano la positività a cocaina e cannabis. Questo non vuol dire che verrà arrestato, o almeno non subito: è praticamente impossibile stabilire quando lo stupefacente è stato assunto da D.V., 48 anni. I medici che lo avevano visitato subito dopo l'incidente, il 6 giugno, lo avevano giudicato presente e lucido.
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Quella mattina la 64enne era stata scontrata e quindi sbalzata dal mezzo, ricadendo a terra dopo diversi metri. Dopo la corsa all'ospedale i medici del San Martino, sotto la supervisione della dottoressa Iole Brunetti, hanno fatto il possibile fino ad oggi per cercare di stabilizzarla. Dopo cinque giorni la direzione sanitaria aveva però dichiarato la morte cerebrale.
IL COMMENTO
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