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Cronaca

Atteso l'intervento del ministro Piantedosi dopo le visite a Ventimiglia e Imperia. Primocanale in diretta segue la visita
3 minuti e 28 secondi di lettura
di Alessandra Boero

VENTIMIGLIA - È attesa, per la tarda mattinata di oggi la posizione del Governo Centrale, nelle parole di Matteo Piantedosi, ministro degli Interni, sulla delicata situazione che sta vivendo la città di Ventimiglia a causa dell'incessante flusso migratorio soprattutto per la cattiva gestione del fenomeno da parte dell'Unione Europea. Primocanale segue la giornata in diretta.

A pochi minuti dall'arrivo in piazza del Comune a Ventimiglia del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi si è accesa la protesta. Alcuni attivisti dell'associazione "Non una di meno" hanno mostrato uno striscione con su scritto "Tutte senza frontiere" mentre alcuni attivisti di sinistra contestano l'apertura dei centri per il rimpatrio. L'ipotesi di aprire un Cpr a Ventimiglia ha diviso la città con il centrosinistra che chiede un centro transitorio anziché di permanenza e rimpatrio

Il ministro, dopo un incontro privato con il sindaco Flavio di Muro, in piazza Martiri nella città di Confine, si è recato ad Imperia per partecipare, in Prefettura, al comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza dove viene discusso anche della possibile apertura di un centro di permanenza e rimpatrio (Cpr).

"Il governo c'è e faremo il punto con il ministro Piantedosi" ha commentato a Primocanale il sindaco di Ventimiglia Flavio Di Muro. "I Cpr servono, d'altronde sono stato votato tre mesi fa e i ventimigliesi sapevano che io volevo aprirlo. Servono strutture diversificate che dovranno essere aperte da qui alle prossime settimane, soprattutto in vista dell'inverno" ha proseguito Di Muro. 

Una giornata che i ventimigliesi attendono da anni (quasi 10) e dalla quale sperano di avere delle risposte concrete. I disagi, che quotidianamente devono affrontare, vanno dalla presenza, non gestita, di centinaia di migranti in ogni angolo della città, in particolare alle Gianchette, alla stazione ferroviaria, ai giardinetti pubblici e lungo il litorale e ad una micro-criminalità sempre più diffusa come risse, furti, spaccio di droga, e prostituzione.

Non meno incisivo, il comportamento della Francia che, a suon di respingimenti, (non meno di 100 al giorno) contribuisce a creare malcontento, disagio e confusione. I numeri di Ventimiglia, in questo momento sono chiari: 500/ 600 migranti in città di cui 200, all'incirca, quotidianamente,  passano in Caritas per fare colazione, pranzare, vestirsi e lavarsi, 2 strutture di accoglienza ( soggetta a turn over) per un massimo di una 30 di soggetti fragili (mamme, bambini, donne incinte), e numerose associazioni di volontariato che garantiscono, per quanto possibile, i servizi basilari.

Piantedosi, in più occasioni, ha dichiarato che per Ventimiglia è necessario un Centro di permanenza e rimpatrio ma, per la maggior parte dei ventimigliesi, gruppi di minoranza in consiglio comunale compresi, non è la soluzione migliore, anzi. " Ventimiglia - hanno infatti detto e scritto più volte - non vuole una sorta di area detentiva ma, un centro di identificazione poiché il Cpr non risolverebbe il problema dei migranti costretti a dormire e bivaccare per strada"

L'ex sindaco Gaetano Scullino, per esempio, ha ricordato che durante il suo mandato e in occasione della visita del Prefetto Di Bari, aveva individuato un 'area, in frazione Mortola Superiore, perfetta per questo tipo di progetto. " Non vogliono stare a Ventimiglia - ha ribadito infatti l'ex sindaco ora consigliere di minoranza - ma andare in Francia o nel Nord Europa. Ventimiglia è semplicemente un passaggio"

Un passaggio che, doveroso ricordarlo, la città sta pagando però a caro prezzo.

La visita del ministro Piantedosi rappresenta comunque un ottimo risultato o, per lo meno, dimostra l'interesse, si spera non si limiti ad un pro-forma, di Roma verso la città di confine ormai stremata ma soprattutto delusa dalle tante parole e dai pochi fatti. Tuttavia, un fatto, nelle ultime ore ha fatto parlare di sè: il presidio delle forze dell'ordine in zona Gianchette. Per i più, rappresenta una sorta di vetrina in occasione della visita di Piantedosi e tempo due giorni tornerà tutto come prima. 

"Le situazioni - dicono in molti - vanno esaminate per quello che sono senza essere alterate. Speriamo che il presidio  continui ad essere operativo anche dopo la visita del Ministro. Vediamo che succede e soprattutto cosa propone per la nostra città".

 

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