GENOVA -Inizia con un colpo di scena la prima udienza del processo del ponte Morandi: dieci imputati tra cui i vertici di Autostrade per l'Italia Castellucci, Berti e Donferri Mitelli hanno trovato un accordo per il risarcimento di 193 parti che per questo attraverso i loro legali hanno annunciato la revoca di costituzione di parte civile. Un avvocato di alcuni imputati ha provato a opporsi perché non si conosce la cifra pattuita per le revoche, ma il presidente del collegio giudicante Lepri ha respinto l'opposizione.
La lista degli imputati che hanno sottoscritto l'accordo con le parti civili sono Giovanni Castellucci, Paolo Berti, Michele Donferri Mitelli, Matteo De Santis, Fulvio Di Taddeo, Antonino Galatà, Mauro Malgarini, Massimo Meliani, Riccardo Mollo e Riccardo Rigacci.
Le parti civili all'inizio del processo erano oltre 400: oggi con la revoca di quasi duecento dovrebbero esserne rimasti circa 120/150. Ovviamente le parti civili che hanno presentato la revoca rimangono nel processo in attesa del risarcimento degli altri 48 imputati alla sbarra che non hanno preso accordi per il risarcimento, risarcimenti che possono appari un'ammissione di colpo. Nella lista dei soggetti che hanno presentato la revoca da quanto filtrato in aula dovrebbero esserci i sindacati, Assoutenti, alcuni dipendenti Amiu del deposito travolto dal ponte, commercianti e abitanti della Valpolcevera.
Nell'accordo firmato dalle parti civili comunicato a nome di una lunga lista di altri legali dall'avvocato Riccardo Caruso, che riveste anche il ruolo di legale del comitato familiari vittime del Morandi, che però estraneo a questo accordo, si legge: "I sottoscritti difensori delle parti civili ammesse al processo per il crollo del viadotto Morandi, per i danni subiti a causa del crollo stesso, comunicano quanto segue:
-In considerazione del reiterato rifiuto di Aspi di riconoscere il risarcimento del danno subito, 193 parti civili hanno raggiunto un accordo di transazione parziaria con un piccolo gruppo di imputati.
-Solo nei confronti di tali imputati viene oggi formulata revoca della costituzione di parte civile.
-La transazione permette alle persone fisiche e giuridiche interessate di ottenere una somma a titolo di parziale ristoro dei danni subiti e le lascia libere di agire e proseguire nella tutela di tutti i propri diritti e richieste risarcitorio di ogni tipo e in qualsiasi sede verso ogni persone fisica o giuridica, ad eccezione delle persone fisiche con le quali ha concluso l'accordo.
-La transazione non è in alcun modo intesa dei partecipanti ad essa come una, anche implicita, ammissione di colpa ma solo come atto di disponibilità nei confronti di un numero rilevante di individui, famiglie, piccole attività e associazioni e sindacati.
-Si auspica che anche altri soggetti ad oggi estranei alla transazione (tutti gli altri imputati e tutte le persone fisiche e giuridiche divenute estranee al pendente giudizio penale all'inizio di esso, ma coinvolte in altri giudizi pendenti e o instaurandi) possano attivarsi nei confronti delle parti civili per iniziative simili a quella appena conclusasi.
-La transazione non include né modifica alcun diritto dei familiari delle persone decedute nel crollo.
A firmare l'accordo oltre a Caruso ci sono i seguenti legali: Graziella Delfino, Francesca Bruzzone, Martina Caputo, Gian Filippo Schiaffino, Andrea Mortara, Ilaria Angilletta, Federico Repetti, Lara Steccone, Francesco Formento, Giorgia Barresi, Carlo Golda, Federica Tartara, Fabio Mezzogori, Cesare Baldini, Matteo Mezzapesa e Ruggero Navarra.
A margine l'avvocato Luca Cesareo, che difende Assoutenti, ha riferito: "Paese strano quello in cui le vittime devono ringraziare il presunto colpevole per essere state parzialmente risarcite.
Preso atto della mancata risposta di autostrade alla richiesta di apertura di un tavolo di conciliazione nonché della mancata risposta alle centinaia di diffide inviate a società autostrade e ministero delle infrastrutture e trasporti per conto dei nostri assistiti Assoutenti è pronta ad avviare le azioni civili per aiutare i danneggiati ad ottenere il risarcimento integrale di tutti i danni subiti".
Come dire: le parti civili sono state costrette a chiedere un risarcimento ai singoli imputati mentre Autostrade e Ministero delle Infrastrutture non hanno mai avviato nessuna trattativa.
Il processo ha preso il via con un teste, Alessandro Bevilacqua, ingegnere pescarese di Aspi chiamata a difesa dell'imputato di Spea Agnese dall'avvocato Marcello D'Ascia. Il teste era il tecnico a cui toccava validare i lavori poi svolti anche da Spea.
Non presenti invece altri due testi programmati, successivamente dovrebbero esserci le dichiarazioni spontanee dell'imputata Spea Serena Alemanni.
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In aggiornamento
IL COMMENTO
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