"Il Centro Storico continua a essere una terra senza regole, in balia di una movida sempre fuori controllo".
La denuncia con tanto di nuovo filmato arriva da Franca Giannini, presidente dell'Associazione Vivere il Centro Storico che chiede al comune di Genova "i necessari provvedimenti urgenti a tutela della salute pubblica, che ha priorità assoluta - come da Costituzione - rispetto a un fuorviante e fuorviato “diritto al divertimento".
Ecco la mappa dei vicoli fuorilegge
Sotto la lente quanto succede di notte nelle zone di piazza delle Erbe, alle Grazie, agli Embriaci, a Pollaioli, ai Luzzati, Sant'Agostino comprese San Donato, San Bernardo, Giustiniani e Canneto: rumore dei clienti davanti ai locali sino all'alba, risse, feste alcoliche, insomma il solito corollario della movida molesta.
Più sentenze della Cassazione
L'associazione in particolare chiede, la messa in campo di tutti i provvedimenti utili a riportare il livello del rumore entro i limi di legge, tenendo conto di quanto sentenziato dalla Cassazione, in relazione alle cause già arrivate a sentenza in altre città, in cui è stato anche riconosciuto il risarcimento ai residenti, come è accaduto a Torino, Brescia, Milano, Pescara e Napoli.
Revisione degli orari dei locali
Gli abitanti chiedono "la revisione degli orari di apertura notturna per tutti i locali che somministrano alcolici (attualmente sino alle tre) e "kebabbari”, “paninari” aperti anche sino alle cinque, la chiusura definitiva dei locali come le chupiterie per vendita di alcol ai minori e il rafforzamento dei controlli"
Servono nuovi rilievi sui decibel
I cittadini chiedono l’esecuzione urgente di nuovi rilevamenti fonometrici e la revisione della localizzazione dei dehors, oltre ad altri provvedimenti accessori ventilati e mai messi in atto come l’abolizione dell’uso dei bicchieri di plastica, che vengono abbandonati a terra creando altro degrado.
Chiediamo un confronto urgente
Per questo l’Associazione chiede un incontro urgente con gli amministratori per confrontarsi anche sulla base delle esperienze degli altri comuni. "E' necessario affrontare il problema della diffusione dell’alcolismo giovanile con gravissime conseguenze sulla salute fisica e mentale dei ragazzi e dal grave danno alla salute dei residenti a cui è impedito il necessario riposo".
Un grande pub a cielo aperto
Franca Giannini sottolinea che sono risultate vane le richieste delle associazioni sin dai tempi dell’Osservatorio sulla Movida e di rivedere l’orario di chiusura delle tre di notte, introdotto dall’ordinanza 328 del 2017, che ha definitivamente ridotto una gran parte del Centro Storico a un enorme “pub a cielo aperto”, dove le persone alterate da alcolici e sostanze varie possono circolare indisturbate sino alle prime luci del mattino, urlando e spesso compiendo atti di violenza e di vandalismo. Inutili anche le ordinanze antialcol puntualmente disattese e ritenute non applicabili dalla stessa polizia locale. Se non si pone freno a questo degrado si rischia la desertificazione del centro storico con tante famiglie costrette ad andare via per l'invivibilità del centro storico" conclude Giannini.
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IL COMMENTO
Aspettando da 123 anni l'opera che non si riesce a fare
Qualcuno salvi la Liguria che si muove