Cronaca

Protagonista un detenuto italiano di 18 anni
1 minuto e 39 secondi di lettura
di a.p.

Ancora un'aggressione nelle carceri della Liguria. Questa volta tutto è avvenuto nella casa circondariale di Marassi. Intorno alle ore 13 di domenica un detenuto di 18 anni ha aggredito un agente della polizia penitenziaria con un punteruolo di quasi 20 centimetri. Solo il cinturone  della divisa ha impedito che l'agente venisse trafitto. Il giovane detenuto chiedeva a gran voce di essere trasferito dal carcere di Marassi a un altro penitenziario. A raccontare l'accaduto è Fabio Pagani, segretario regionale della Uilp Polizia Penitenziaria.

Il detenuto ha tentato di distruggere il reparto

L’agente, dopo l'aggressione subita, ha chiamato i rinforzi mentre il detenuto, ormai fuori controllo, prendeva un piede del tavolo e iniziava a distruggere intero reparto (telecamere - allarme - vetri). "Solo grazie all’immediato intervento dei rinforzi si è riusciti a contenerlo - afferma il sindacalista della UIL - Un grave episodio, che  peraltro non è affatto una novità nelle nostre prigioni. Segno tangibile di un sistema carcerario del tutto fuori controllo, a dispetto del diuturno sacrificio di 36mila donne e uomini del Corpo di Polizia penitenziaria che, sottoposti a turnazioni massacranti e in condizioni di lavoro inenarrabili, scontano le pene dell’inferno per la sola colpa di essere al servizio dello Stato. Ormai è sotto gli occhi di tutti, che, con 14 mila detenuti oltre la capienza utile, 18mila unità mancanti alla Polizia penitenziaria, deficienze logistiche, strutturali e infrastrutturali e con l’attuale disorganizzazione imperante, l’apparato penitenziario, nel suo complesso, non regge più. Ben 9 suicidi  ( 8 detenuti e un operatore ) solo a Gennaio 2025 , numeri palesemente paragonabili a un bollettino di guerra - aggiunge il Segretario della UILPA PP. - Il Governo e il Parlamento intervengano immediatamente con misure emergenziali. Va subito deflazionata la densità detentiva, rafforzato tangibilmente il Corpo di Polizia penitenziaria, garantita l’assistenza sanitaria e psichiatrica. Vanno poi avviate riforme strutturali. In mancanza, sarà ben presto una catastrofe”- conclude Pagani.

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