Cronaca

Torna alla homepage
Marco Antei (Mia Arcigay), manifestazione dedicata a gender non conforming
1 minuto e 23 secondi di lettura
di Michele Varì

SANREMO -"Insieme Trans-formiamo il futuro" è lo slogan dell'onda Pride decollata, questo pomeriggio, da Sanremo (per il quarto anno) e pronta a spostarsi in almeno altre cinquantadue piazze italiane. Secondo gli organizzatori sono circa 2.000, quindi in crescita, i partecipanti a questa edizione che vede come madrina Laura Pereira, eletta, pochi giorni fa "Miss trans global 2025". Presente anche la cantante Maria Tomba, in gara nella sezione Nuove Proposte della scorsa edizione del Festival con il brano "Goodbye (voglio good vibes)".

"Abbiamo deciso di dedicare questa edizione alle persone transgender e 'gender non conforming' - afferma l'organizzatore Marco Antei (Mia Arcigay) - perché riteniamo sia la categoria di persone più discriminata, in questo momento, anche nel mondo occidentale, inclusi l'Italia e suoi tradizionali alleati storici".
Il corteo -, preceduto alle 14.30 dal raduno e dagli interventi dei vari ospiti - è partito alle 15.30 da piazza Colombo, dove sono stati allestiti anche gli stand, per spostarsi verso corso Garibaldi, via Ruffini, pista ciclabile fino alla vecchia stazione e ritorno al punto di partenza, passando per Santa Tecla.
"Il messaggio che lanciamo qui da Sanremo è quello di dare voce alle persone transgender - prosegue Antei - perché hanno sempre avuto meno voce. Anche nel mondo dell'attivismo Lgbt, della comunità lesbica e gay, sono sempre state messe ai margini. Lottare per le persone transgender è sempre stato visto come un peso. Un po' come dire: dobbiamo già lottare per noi, perché accollarci anche questa causa". Non sono state risparmiate critiche anche al governo Meloni, così come a quello Trump e al suo vice Vance. "Siamo arrivati a esponenti sia della politica italiana che internazionale - conclude - che addirittura negano l'esistenza delle persone transgender".

 

Foto d'archivio