
È stata una mamma a mettere fine a un incubo che si consumava tra le chat dei social network, un terreno di caccia sempre più insidioso per i predatori digitali. Grazie al suo controllo, una donna genovese ha smascherato un pedofilo di appena 22 anni, che adescava minorenni su TikTok, li manipolava per ottenere video e li condivideva con una rete di altri pedofili. L’uomo, arrestato dalla polizia, ora dovrà rispondere di accuse gravissime: adescamento di minori, produzione e diffusione di materiale pedopornografico.
La scoperta della madre
Tutto è iniziato con un sospetto. La mamma di una ragazzina, aveva notato da qualche settimana un cambiamento nel comportamento della figlia. "Era più chiusa, passava ore al telefono e sembrava sempre nervosa", ha racconta agli agenti, ancora scossa ma determinata a condividere la sua storia per mettere in guardia altri genitori. Quando la madre le chiedeva cosa stesse succedendo, la figlia si chiudeva a riccio. Decisa a capire cosa stesse turbando la ragazzina, la mamma ha iniziato a monitorare più da vicino le sue attività online. È stato così che ha scoperto una serie di messaggi su TikTok, inviati da un profilo che si presentava come quello di un adolescente. Il profilo aveva un nome innocuo, con foto di un ragazzo giovane, sorridente, che sembrava avere vent'anni. Leggendo i messaggi, poi, l'orrore la richiesta di foto e video intimi.
Iscriviti ai canali di Primocanale su WhatsApp, Facebook e Telegram. Resta aggiornato sulle notizie da Genova e dalla Liguria anche sul profilo Instagram e sulla pagina Facebook
Nel corso dell'attività tecnica, effettuata sul cellulare dagli agenti della polizia postale di Genova, è stato trovato anche un grande quantità di materiale pedopornografico e una chat privata dove l’uomo cedeva a un interlocutore alcuni video di carattere pedopornografico.
La polizia comunica che: "chiunque ricerchi e consulti questa tipologia di video contribuisce ad alimentarne il mercato “nero” che sfrutta i minori, vittime indifese. La legge punisce chi produce, anche inducendo il minore a realizzare materiale sessualmente esplicito, chi detiene e chi diffonde tale materiale, prodotto mediante lo sfruttamento di giovani vittime".
Iscriviti ai canali di Primocanale su WhatsApp, Facebook e Telegram. Resta aggiornato sulle notizie da Genova e dalla Liguria anche sul profilo Instagram e sulla pagina Facebook
IL COMMENTO
Dai dazi di Trump al voto per Genova, quando il mondo va alla rovescia
"Ti ricordi Bilancia?" 17 vittime scelte per odio e per caso